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FORMULA 1
GP AUSTRALIA
Massimo Costa
Sembrava di essere tornati indietro nel tempo. A quel
2007 quando la McLaren di Ron Dennis portò al
debutto, senza alcun timore, Lewis Hamilton, neo
campione della GP2. L’inglese fece faville nel suo pri-
mo Gran Premo ottenendo a Melbourne il quarto
tempo in qualifica e il terzo posto in gara. Poi, sap-
piamo come è proseguita la storia. Sette anni dopo,
sempre sul tracciato cittadino dell’Albert Park, sem-
pre il rientrante Dennis ha tenuto a battesimo un
altro debutto di un pilota proveniente dall’Academy
della McLaren: Kevin Magnussen. Il coraggio di
rischiare di Dennis nel portare in F.1 dei giovanotti è
paragonabile soltanto a quello di Helmut Marko. Il
danese, che non ebbe la sfrontatezza di Hamilton nel-
l’affrontare il gran capo Ron quando da ragazzino gli
chiese se un giorno lo avrebbe fatto correre, ha rispo-
sto nel migliore dei modi. Tre giorni da pilota consu-
mato, tanto da mettere in ombra il pilota con il mag-
gior numero di GP disputati, il compagno Jenson
Button. Campione World Series Renault 2013,
Magnussen non se l’aspettava proprio di ritrovarsi
proiettato nel team McLaren, proprio quello dei
sogni. Sperava di venire girato alla Marussia o nella
migliore delle ipotesi alla Force India, dove si sareb-
be accontentato anche di un ruolo di terzo pilota.
Invece, eccolo qua. Al volante della MP4/29, schie-
rato in seconda fila, finito sul terzo gradino del podio,
poi divenuto secondo a tarda serata per la squalifica
di Daniel Ricciardo, che aveva inseguito nelle battu-
te finali della corsa. Un debutto così non può non
emozionare, commuovere.
E ‘ quel che è capitato a Jan Magnussen, padre di
Kevin, che quella F.1 l’aveva inforcata nella metà
degli anni Novanta proprio con la McLaren poi con
la Stewart, ma per un atteggiamento eccessivamente
ribelle e disordinato, non è mai riuscito a mettere in
mostra il proprio grande talento. Che ha trasmesso
al figlio. Jan è ancora un pilota di buon livello, rici-
clatosi da anni nel mondo delle gare endurance come
ufficiale Corvette. Sabato aveva corso la 12 Ore di
Sebring dopo di che, in piena notte americana, si è
catapultato davanti alla TV per assistere al debutto di
Kevin. E la commozione è stata forte, come testimo-
nia una foto fatta girare su twitter da un suo amico,
al momento della bandiera a scacchi. La decisione
con cui gli uomini McLaren avevano puntato su
Magnussen è stata subito ampiamente ripagata. I
risultati che aveva ottenuto nei test di Abu Dhabi nel
novembre 2012 avevano già fatto intuire che quel
biondino aveva molte qualità in più rispetto agli altri
che si cimentavano in pista. Sensazione ribadita nei
successivi test F.1 con la McLaren e nella ecceziona-
le stagione 2013 vissuta nella World Series Renault.
Il secondo posto di Kevin è dunque qualcosa che
rimarrà ben scolpito nella storia della F.1. Il suo avvio
dalla seconda fila è stato a dir poco furibondo, con
una scodata derivante dalla reazione del turbo che ha
rischiato di stamparlo contro il muro. Sarebbe stato
un inizio di campionato avvilente e anche ridicolo…
Invece, Magnussen ha saputo reagire da campione,
tenendo dritta la sua MP4/29 e affrontando la prima
staccata come niente fosse accaduto. Dopo poco ha
addirittura superato all’esterno Hamilton, certo già
in difficoltà con la Mercedes, ma il solo averci credu-
to testimonia la determinazione del neo pilota McLa-
ren. Successivamente ha impostato alla perfezione
ogni giro tentando nel finale di infastidire Ricciardo.
Ma è stato un weekend eccellente per tutta la McLa-
ren che ha già dimenticato il pessimo 2013. Jenson
Button, malino in qualifica, ha approfittato della
chiamata rapida ai box arrivatagli dal muretto appe-
na è apparsa la segnalazione dell’ingresso della safe-
ty-car. Così facendo, l’inglese ha guadagnato senza
colpo ferire tre posizioni, da nono a sesto. Button ha
poi disputato una corsa gagliarda e al secondo pit-
stop ha anche superato la Ferrari di Fernando Alon-
so. Secondo Magnussen, terzo Button, la McLaren si
trova al comando della classifica costruttori. Una
capacità di reazione notevole che di certo non farà
piacere agli storici rivali della Ferrari.
I risultati del weekend
PL1: Button 2° - Magnussen 8°
PL2: Button 5° - Magnussen 9°
PL3: Button 2° - Magnussen 8°
QUA: Magnussen 4° - Button 10°
Gara: Magnussen 2° - Button 3°
1...,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21 23,24,25,26,27,28,29,30,31,32,...88
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