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I risultati del weekend
PL1: Rosberg 6° - Hamilton 19°
PL2: Hamilton 1° - Rosberg 6°
PL3: Rosberg 1° - Hamilton 4°
QUA: Hamilton 1° - Rosberg 3°
Gara: Rosberg 1° - Hamilton RIT
Hamilton e dell’incertezza al via dell’australiano,
che partiva davanti a tutti per la prima volta. Resta
il grande quesito che non avrà mai una risposta: se
laW05 di Hamilton non avesse fatto i capricci, come
sarebbe finita? Di sicuro il britannico si presenterà
a Sepang con poche voglie di fare il cortese nei con-
fronti dell’amico e compagno Rosberg. I due sono
ottimi vicini di box, ma l’idillio durerà a lungo se il
titolo sarà affare loro? In Mercedes, nella persona
di Niki Lauda, tengono a far sapere che loro non
assegneranno mai ordini di scuderia. Vedremo
cammin facendo, davanti a un mondiale che, met-
tiamo per ipotesi, rischia di scappare via, nelle mani
di un team rivale, si fa presto a cambiare idea. Per
ora rimane quella monoposto argento in fuga, soli-
taria, tranquilla. E che fa tanta paura a tutti. Ma
Rosberg mette le mani avanti. Lo aveva già fatto
dopo i test ed aveva ragione: “Attenzione, anche noi
abbiamo qualche problema”, che poi buon per lui
ha colpito Hamilton non solo in gara, ma anche nel
primo turno di prove libere, per la pressione olio
schizzata alle stelle. Ed ora ha ripetuto: “Avete visto,
siamo il team più veloce, ma non immuni da incon-
venienti. Dobbiamo lavorare ancora tanto”. Avviso
per i naviganti… se diventiamo affidabili al cento
per cento, non ce ne sarà per nessuno.
Massimo Costa
E’ il team da battere avevamo scritto sullo scorso
numero delMagazine e così è stato. LaMercedes non
ha avuto rivali in gara e in qualifica prendendosi il
lusso di portare al vertice i suoi due piloti. Lewis
Hamilton il sabato, Nico Rosberg la domenica. Sono
stati 24 i secondi che il tedesco ha messo tra sé e il
secondo classificato in pista, Daniel Ricciardo con la
resuscitata Red Bull-Renault. Ne aveva quasi 8 di
vantaggio quando la safety-car aveva ricompattato il
gruppo. E’ quindi lecito immaginare che senza il con-
gelamento del Gran Premio nelle prime fasi per la
gomma persa da Valtteri Bottas, il divario tra
Rosberg e gli altri poteva aggirarsi sui 40 secondi.
Una importante dimostrazione di forza quella della
W05 anche se rimane l’ombra del ritiro preventivo
di Hamilton: “Ho capito subito di non avere la poten-
za necessaria, mi pareva di andare a cinque cilindri
anziché a sei”, ha spiegato l’inglese che partiva dal-
la pole. Un avvio non perfetto, anzi, lento, tanto da
permettere al compagno Rosberg dalla seconda fila
di schizzare via tra lui e Ricciardo: “Sembravo un
proiettile, anzi una freccia d’argento”, ha poi scher-
zato. Per il neo leader del mondiale si tratta della
quarta vittoria in F.1, la prima a Melbourne, in
Australia, il Paese dove suo padre Keke vinse ad Ade-
laide nel 1985 con la Williams-Honda. Rosberg in
qualifica non era stato incisivo come avrebbe volu-
to, complice un errore nel suo penultimo giro che gli
ha fatto perdere tempo e gli ha impedito di percor-
rere un’altra tornata, quella decisiva. Invece, ha pre-
so la bandiera a scacchi e si è dovuto accomodare in
seconda fila col terzo crono. Battuto dal compagno
Hamilton e da Ricciardo. Ma Rosberg si è rifatto con
gli interessi in gara approfittando delle noie di
1,2,3,4,5,6,7,8 10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,...88
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