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DTM
GARA A BUDAPEST
Claudio Pilia
Pronti, partenza, poi il vuoto. Ha evitato i guai fin dall’inizio, Mar-
co Wittmann, per portarsi a casa quel “bis” che, quest’anno, anco-
ra nessuno era riuscito a fare: bis di pole position (dopo quella di
Oschersleben) e bis di vittorie (l’altra ad Hockenheim). Nell’ap-
puntamento magiaro del DTM all’Hungaroring, la gara del pilota
tedesco della BMWè apparsa davvero troppo facile, avendolo visto
scattare al palo e approfittare subito della bagarre alle sue spalle,
andando in fuga e costruendo un margine sufficiente a rientrare
in pista al comando della classifica anche dopo la sosta ai box. Van-
taggio conservato fino alla bandiera a scacchi, dove ha così incas-
sato nuovi pesanti punti che hanno rafforzato la sua leadership in
campionato, dove ora guida con 50 lunghezze contro le 31 di Mike
Rockenfeller. Con Wittmann vincitore in “solitaria”, l’attenzione è
stata tutta sulle immediate retrovie, dove è successo praticamen-
te di tutto.
MOLINA CONVINCE ANCORA
Colpi di scena, (tante) sportellate e (tanti) sorpassi: nel terzo round
stagionale di Budapest, non è mancato proprio niente ed il pub-
blico - che in Ungheria risponde sempre presente - si è tutt’altro
che annoiato. Tra gli attori protagonisti, sicuramente c’è stato
Miguel Molina. Lo spagnolo, partito male allo spegnimento dei
semafori facendosi superare sia da Timo Glock che da Antonio
Felix da Costa, si è messo il coltello fra i denti prima del pit-stop
obbligatorio, riacciuffando di forza la seconda piazza che poi ha
tenuto salda fino al traguardo. A fargli compagnia sul podio è poi
salito Bruno Spengler, anche lui tra le “anime della festa”: nono in
griglia allo spegnimento dei semafori, dopo la prima tornata era
già in quinta piazza, prima di precipitare in classifica e rimboccar-
si la tuta per un’altra rimonta clamorosa. Effettuata la sosta, il
canadese della BMW ha fatto a spallate un po’ con tutti, recupe-
rando le posizioni d’immediato rincalzo a suon di sorpassi e salen-
do sul terzo gradino del podio dopo una seconda parte di gara in
“apnea”, di cui ha fatto le spese anche il nostro Edoardo Mortara.
MORTARA AI PIEDI DEL PODIO
Che pure “Edo” fosse in gran forma lo si era capito già dal 15esi-
mo giro quando, con una facilità disarmante, aveva messo alle
spalle Antonio Felix Da Costa per il quarto posto, dopo averne
azzerato il vantaggio in poche tornate. Dopo il pit-stop obbligato-
rio (effettuato in contemporanea dal quartetto Wittmann-Molina-
Glock-Mortara, uscendo nello stesso ordine) il nostro portacolori
ha ingaggiato una spettacolare lotta col tedesco Timo Glock. Al
22esimo giro, l’ex F.1 ha provato a resistere alla staccata dell’ita-
liano, ma quest’ultimo non ha esitato a dargli una bella “bussata”
al posteriore, mandandolo lungo abbastanza per infilarsi in usci-
ta e facendo nuovamente a sportellate due curve dopo. Glock non
ha per nulla gradito, prima gesticolando animatamente e poi met-
tendo tanta prepotenza agonistica nel pressare l’avversario, con
Mortara che ha puntualmente risposto ad ogni suo attacco. “Non
sono orgoglioso della mia manovra su Timo”, ha detto Edoardo.
“Sono stato duro con lui. Posso capirlo, ma quando parti da die-
tro devi rischiare, devi lottare per il tuo risultato”. Un vero show.
MERCEDES IN APNEA
Per tutti, tranne che per le Mercedes: il più veloce della Casa di
Stoccarda è risultato essere Robert Wickens, undicesimo e senza
un punto in tasca. E le parole profetiche rilasciate sabato da Pascal
Werhlein, dopo l’ennesima disastrosa qualifica, hanno anticipato
la dura realtà: “In condizioni normali non sarà possibile arrivare
a punti". Detto, fatto. Ci riproveranno tra i rail e i muretti del Nori-
sring…
Ancora convincente Molina
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