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Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
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18 maggio 1942 n.1369
L’editoriale
DEUTSCHLAND
UBER ALLES
Stefano Semeraro
Mercedes contro Audi. Meglio: la Germania contro tutti.
Ancora meglio: Deutschland uber alles, la Germania sopra
tutti. Nel motorsport di vertice va così, e per ora bisogna
inchinarsi. Le Frecce d’Argento spadroneggiano in F.1, i
Quattro Cerchi vincono per la tredicesima volta la 24 Ore
di Le Mans. Dove l’Audi ha battagliato con un altro colos-
so, la Toyota, ma ha rischiato di farsi scalzare (fino al riti-
ro di Webber) da un altro marchio tedesco: la Porsche. La
potenza industriale che è sinonimo di qualità nell’automo-
tive faman bassa anche nel motorsport di vertice, ed èmol-
to comprensibile, specie ora che i regolamenti FIA punta-
no ad avvicinare sempre più la tecnologia delle cose a quel-
le della grande produzione. Non è un caso fra l’altro che la
Ferrari da tempo stia facendo un pensierino a ritornare in
grande nella Sarthe. Al di là dell’intervista di Montezemo-
lo e relativa smentita al Wall Street Journal è evidente che
in unmomento di marasma del Circus - che non ha più una
guida salda, è in cerca di una identità e si ritrova in piena
emorragia di ascolti tv - la forza di attrazione della 24 Ore
sia aumentata. Una gara unica, romantica e drammatica,
piena di fascino (altro che i GP farciti di sorpassi posticci
trasmessi all’alba da qualche circuito senza storia) e di col-
pi di scena reali, non indotti dai regolamenti, che anche
quest’anno ha attratto una massa di spettatori (oltre 260
mila). E che fa vincere anche il lunedì, come dicono gli
americani, quando il telespettatore da appassionato si tra-
sforma in acquirente in concessionaria. Una logica che
attrae probabilmente la Fiat - pardon: la Fca - prima anco-
ra che la Ferrari. La F.1 oggi annoia, la Le Mans ammalia.
Sul piano dell’immagine il sorpasso è in corso, forse è già
avvenuto, e anche se si tratta di realtà troppo diverse per
consentire un vero paragone è facile capire che chi ha pun-
tato sull’evento, sulla forza di una tradizione capace di
innovarsi sul piano della tecnologia senza smarrire le pro-
prie radici e la propria carica spettacolare ed agonistica,
per ora l’ha spuntata su chi quell’eredità rischia di dilapi-
darla fra scelte sbagliate e confusione di intenti. In pista
intanto Mercedes e Audi fanno gara a sé. E lo spread con
la povera Italia dei motori aumenta…
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