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FORMULA 1
GP AUSTRIA
Stefano Semeraro
«Contento dei complimenti? No, perché sono cinque
anni che va avanti così. Vorrei un po' meno rispetto,
e un po' più trofei». Alla fine è stato come sempre
Fernando Alonso quello che in Stiria ha saputo chiu-
dere l'umore della Ferrari nel giro di una frase. Sì,
perché anche al termine di un GP che ha fatto intra-
vedere un miglioramento, qualche passo avanti del-
la Rossa, i risultati hanno continuato a inchiodare gli
uomini di Maranello alla realtà. «Non siamo in gra-
do di recuperare lo svantaggio con la Mercedes per-
ché è semplicemente impossibile – ha spiegato il
Nando – il motivo è che il nostro svantaggio sta
soprattutto nel motore e quello non può esseremodi-
ficato». Semplice, razionale, brutale. E avvilente, se
si considera che il giudizio battezza quella che Alon-
so stesso ha definito «la mia miglior gara della sta-
gione». Un quinto posto che al momento rappresen-
ta davvero il massimo ottenibile dalla F14T. E finire
dietro la Williams guidata dal “bollito” (secondo la
Ferrari e un po’ tutti noi) Felipe Massa, poleman il
sabato, rende ancora più amaro il gusto del weekend.
«Arrivare a 18 secondi dalla Mercedes in un GP dove
non c'è stata neppure una safety-car va considerato
un buon risultato», ha aggiunto Alonso nel tentativo
di addolcire un po' la prospettiva. «Abbiamo spinto
al massimo per tutta la gara, e questo vuol dire che
stiamo migliorando. Ma tenere dietro Hamilton alla
fine era impossibile, le quattro macchine che hanno
finito davanti a noi sono semplicemente più veloci.
Dobbiamo continuare a lavorare duro, sperando di
raccogliere punti, anche perché ogni pista è diversa».
Cancellate ufficialmente le possibilità di rincorrere le
inavvicinabili Mercedes (e per il momento anche le
Williams...), ora si tratta di capire quale sarà il vero
obiettivo della Rossa per la stagione in corso. Tenta-
re comunque di salvare l'anno con un piazzamento
onorevole, oppure usare l'esperienza dei prossimi GP
semplicemente come riserva di dati per il progetto
2015 sul quale è già chino James Allison? La tenta-
zione è quella di provare a salvare capra e cavoli,
anche se il doppio impegno rischia di trasformarsi in
una doppia delusione. Poi resta l'enigma-Raikkonen.
Anche in Stiria il finlandese ha deluso, chiudendo 10°
in gara dopo l'ennesimo mediocrissimo sabato. Per
Marco Mattiacci, team principal della Rossa, «Kimi
viene da una esperienza diversa in Lotus, sta a noi
dargli una macchina all'altezza», ma l'incoraggia-
mento non serve a spiegare l'enorme gap di presta-
zione che separa Kim dal suo compagno di squadra.
Il problema a quanto pare continua ad essere il bilan-
ciamento della F14T, decisamente indigesto allo sti-
le di guida dell'ex-campione del mondo. «E' stato un
altro weekend difficile per me – ha ammesso alla fine
Kimi – nelle qualifiche ho cercato di cambiare
approccio per trovare una soluzione, ma non ha fun-
zionato e non sono riuscito a fare i miglioramenti che
speravo. Così mi sono ritrovato a lottare con l'han-
dling della macchina. Alla partenza sono riuscito a
guadagnare una posizione, dopo ho iniziato ad ave-
re problemi con il surriscaldamento dei freni e quin-
di sono stato costretto a rallentare. Al primo pit-stop
le mie gomme erano già completamente andate, e
così ho finito per perdere due posizioni: sarebbe sta-
to molto meglio fermarsi prima. Progressi rispetto
all'inizio di stagione ne abbiamo fatti, ma non siamo
ancora abbastanza veloci per lottare per le prime
posizioni». Come direbbe Alonso, niente di nuovo
sotto il sole (rosso).
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