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FORMULA 1
GP AUSTRIA
Stefano Semeraro
Nico vince, Lewis frigge. La Mercedes
gongola, e insieme si preoccupa. Già
perché il secondo trionfo in tre gare di
Rosberg, il terzo dall'inizio della stagio-
ne, colto al Red Bull Ring di Spielberg
davanti al tesissimo compagno di squa-
dra, sta mandando fuori giri Hamilton e
Toto Wolff se con una mano lucida i tro-
fei accumulati fin qui, con l'altra si grat-
ta la testa, preoccupato che la ribollente
situazione della sua coppia non finisca
per surriscaldarsi in eccesso. «La nostra
priorità e lasciare che Nico e Lewis si
sentano liberi di gareggiare fra di loro –
ha detto una volta di più il direttore ese-
cutivo della Mercedes in Austria – per-
ché competono a così alto livello e sono
così vicini che non vogliamo assoluta-
mente interferire o manipolare le cose
dall'esterno. Però abbiamo notato che la
trasparenza all'interno del team ne sta
soffrendo un po', e non vogliamo che
questo finisca per danneggiarci».
Eh sì, perché l'ascia di guerra sepolta
dopo Monaco sta già di nuovo riaffio-
rando. E se nella prima parte della sta-
gione dall'esterno molti si preoccupava-
no di quanto le provocazioni psicologi-
che dell'inglese avrebbero potuto incri-
nare le sicurezze del tedesco, ora le par-
ti sembrano rovesciate. Anche in
Austria, Rosberg si è dimostrato sereno,
lucidissimo, spietatamente efficiente,
mentre Hamilton ha dimostrato tutto il
suo nervosismo già nelle qualifiche, con
due erroracci da matita blu. E anche in
gara, dopo una grande partenza che l'ha
portato in un baleno dalla quinta fila al
quarto posto,
il genietto di Stevenage si è dovuto
arrendere al ritmo del rivale, che così ha
allungato a 29 punti il vantaggio nella
classifica di campionato. «C'è sempre
una lezione da imparare – ha sorriso
amaro Hamilton – e poi mi consolo pen-
sando ai punti che ho perso per colpa di
guai meccanici. Di buono c'è che ho
saputo tenere un buon ritmo per tutto il
weekend, anche se non sono riuscito a
capitalizzarlo. Ma sono giornate come
queste che ti motivano ancora di più.
Ora non vedo l'ora di correre a Silversto-
ne con il miglior 'pacchetto' che abbia
mai avuto.».
Eh, sì, Silverstone, il circuito di casa,
dove incassare un'altra batosta da
Rosberg brucerebbe davvero tanto. La
preoccupazione della dirigenza di Stoc-
carda è che sull'altare della battaglia
interna venga sacrificato lo scambio di
informazioni necessario a far crescere
ancora il team e respingere gli attacchi
che sono arrivati a Montreal dalla Red
Bull e in Austria dalla Williams. «Non
vogliamo che ci sia nessun 'insabbia-
mento' - ha ribadito Wolff - perché più
procederà la stagione più la lotta fra noi
e gli altri si farà serrata». E il ripetersi
in Storia dei problemi di surriscalda-
mento che avevano già tormentato le
Mercedes in Canada è un ulteriore
segnale di preoccupazione per i tedeschi
(lo stesso Wolff ha ammesso che non se
lo aspettava). Sette motori Mercedes fra
i primi 10 nell'ordine di arrivo rappre-
sentano una vittoria nella vittoria, ma
guai a distrarsi.
Rosberg intanto festeggia doppiamente,
visto che il successo sul Red Bull-Ring
gli ha consentito anche di superare papà
Keke per numero di GP vinti, sei contro
cinque. «E' stato bellissimo tornare qui
in Austria – ha detto Nico – come tifo
mi sembrava quasi di essere in Germa-
nia. E' stata una giornata fantastica, ave-
vamo deciso di anticipare la sosta per
essere aggressivi e attaccare laWilliams,
che qui è stata la seconda forza, e la stra-
tegia ha pagato, anche se ho poi dovuto
stare molto attento alla temperatura dei
freni. A Silverstone vado pieno di otti-
mismo...».
Hamilton è avvertito. L'«invasore»
tedesco è alle porte.