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FORMULA 1
GP UNGHERIA
IL CONQUIS
Trionfatore nelle uniche due gare non dominate dalla Mercedes in questo 2014,
Ricciardo è in un momento d'oro. È il volto nuovo di cui la F.1 aveva bisogno e le sue azioni
sono in costante rialzo, sia nel paddock sia all'interno del team Red Bull
Filippo Zanier
"Ora che ho intorno a me questo ambiente, questo team, mi sento una persona diversa,
un pilota diverso, uno sportivo diverso rispetto a quello che ero fino allo scorso anno. Ho
molta più fiducia in me stesso ed è una sensazione che mi fa sentire bene, mi fa capire
che sono all'altezza di stare in questo mondo". Parole di Daniel Ricciardo, sgorgate come
un fiume in piena da un estasiato pilota australiano alla fine del GP d'Ungheria. È sulla
luna il ragazzo di Perth e c'è da capirlo, perché quello che sta accadendo, il rispetto che
si sta guadagnando in pista, era solo un lontano sogno nelle stagioni precedenti a questa,
quando il suo talento era relegato su vetture di seconda fascia. La gavetta in HRT e Toro
Rosso però, ha pagato e ha consegnato alla Red Bull un pilota completo, che a una velo-
cità innata abbina una ben dosata aggressività e una capacità di leggere la gara da vete-
rano. Non è un caso che nelle uniche due gare che non si sono concluse con un successo
Mercedes, la vittoria sia andata proprio a lui, e non certo per merito della macchina che
guida. La RB10 ha infatti chiuso il gap dalle frecce d'argento, ma non è ancora in grado
di batterle a parità di condizioni, specialmente in termini di passo gara. La differenza,
quindi, l'ha fatta proprio Ricciardo con la sua capacità di essere sempre nelle condizioni
ideali per aprire a Christian Horner e ai suoi uomini le giuste opportunità strategiche,
abbinata al talento per metterle in opera al meglio.
Sempre al posto giusto al momento giusto, insomma. Come in Cana-
da, quando di fronte ai problemi allaMGU-KdelleMercedes ha rea-
gito come uno squalo che sente l'odore del sangue, saltando Sergio
Perez con un attacco pazzesco all'esterno della curva 1 e liberan-
dosi senza difficoltà dell'azzoppata W05 di Nico Rosberg. O come
in Ungheria, dove la pioggia a inizio gara, le basse temperature e
una provvidenziale safety-car hanno trasformato un potenziale
quarto posto in una vittoria. Vittoria favorita dalla sorte, perché
Daniel si è trovato nella condizione di sfruttare al meglio la neu-
tralizzazione che ha invece "fregato" Rosberg, Valtteri Bottas,
Sebastian Vettel e Fernando Alonso, ma comunque meritatissi-
ma perché il successo se l'è poi dovuto sudare in pista a suon di
sorpassi.
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