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FORMULA 1
GP UNGHERIA
La strategia a tre soste scelta per lui dalla
Red Bull si è infatti rivelata la più giusta, ma
se così è stato il team di Milton Keynes deve
dire grazie al suo pilota che dopo l'ultimo
cambio gomme ha passato non tre compri-
mari, bensì Rosberg, Lewis Hamilton e
Alonso. Il vantaggio di grip garantito dalle
Pirelli soft appena montate sarà stato anche
evidente, ma di per sé l'Hungaroring non è
noto per favorire le manovre di sorpasso e
la resistenza messa in atto dal britannico
della Mercedes è stata poco meno che eroi-
ca. Eppure, alla fine Ricciardo è passato lo
stesso, ancora una volta all'esterno, della
curva 2, su Lewis e poi come una furia all'in-
terno della prima curva su Fernando, grazie
al DRS e a una staccata ritardata al massi-
mo. Quasi facile a vederlo nelle immagini
ma che alla fine fosse tutt'altro che sempli-
ce, anche congomme pressoché nuove, loha
dimostrato proprio Rosberg che pur con un
passo di tre secondi al giro più rapido ha
pensato bene di abbandonare l'assalto al
podio dopo un unico attacco su Hamilton,
rintuzzato con cattiveria da quest'ultimo.
Onore quindi a Ricciardo, che con il sorriso
smagliante che sfodera quando toglie il
casco si sta conquistando sempre più sim-
patie, nel paddock e all'interno del team,
dove per contro appare sempre più offusca-
ta la stella di Sebastian Vettel.
Si fa sempre fatica a mettere in discussione
un quattro volte campione del mondo, ma è
innegabile che il momento d'oro di Ricciar-
do corrisponda sempre più a un tempora-
neo (si spera) appannamento di Vettel. A
Budapest il tedesco sembrava tornato sugli
scudi dopo una bellissima qualifica in cui
aveva conteso la pole a Rosberg fino alla
fine, ma la gara gli ha dettomale ancora una
volta. "Seb" aveva infatti già passato l'entra-
ta della pit-lane quando il team lo ha richia-
mato ai box in occasione della prima safety-
car, una sfortuna che gli è costata quattro
posizioni. Al netto della sfiga, però, la gara
del tetra-iridato resta comunque deludente,
specialmente se paragonata a quella di
Alonso: l'asturiano della Ferrari ha condivi-
so con Vettel la sfortuna al momento della
neutralizzazione e dopo il pit-stop gli è rien-
trato alle spalle, ma al giro 14 l'ha passato,
facendo poi lo stesso con Vergne e Rosberg
al giro seguente mentre Sebastian rimaneva
"intruppato" nel traffico. A parità di strate-
gia, due soste per entrambi, Vettel pare aver
pagato la scelta di montare le gomme medie
per l'ultimo stint, una decisione prudente
per essere certo di arrivare a fine gara che
gli ha però impedito di essere aggressivo nei
primi giri dopo la sosta, rivelatisi poi fonda-
1,2,3,4,5,6,7 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,...86
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