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FORMULA 1
GP UNGHERIA
Stefano Semeraro
C'è vita, sul pianeta Rosso. Sarà stato merito della
pioggia, di una congiunzione astrale favorevole, di
un Fernando Alonso in grande forma e dei guai
altrui, ma a Budapest la Ferrari è ricomparsa sul
radar. Con un secondo posto che fino a pochissimi
chilometri dalla fine era sembrato un primo, tanto
che la prima frase soffiata nella radio da Fernando
dopo la bandiera a scacchi era carica di delusione:
«Se Hamilton avesse resistito altri due giri...», rife-
rendosi al Daniel Ricciardo che una volta liberatosi
dell’inglese si è catapultato su di lui. I campioni sono
così: per Nando quella dell'Hungaroring è stata una
vittoria mancata, non un podio strappato nel bel
mezzo di uno dei periodi più neri della storia del
Cavallino. Per tutti gli altri invece, è come un'oasi
nel deserto. Una speranza a cui abbeverarsi, irrobu-
stita anche da una prova per una volta non negati-
va di Kimi Raikkonen, che dopo l'incresciosa toppa-
ta del muretto nelle qualificazioni è finito sesto,
rimontando undici posizioni. Non ancora il Kimi dei
bei tempi, in alcune occasioni troppo arrendevole
per sembrare vero, ma neppure l'enigma imbolsito
di qualche gara fa, come hamostrato nella bella resi-
stenza offerta a Vettel.
L'acuto però, è tutto di Alonso. Lo spagnolo ha
ragione a sostenere che non si è trattato certo della
sua miglior gara, ma il livello è stato comunque
altissimo. Bravo a guidare al limite su una pista che
all'inizio era insidiosissima, mezza asciutta e mezza
bagnata, bravissimo a sfruttare una strategia azzar-
data, ma vincente danzando sulle gomme soft per
gli ultimi 31 giri, quasimetà gara. E abilissimo anche
nel finale quando ha resistito ad Hamilton corren-
do ormai sulle tele, e arrendendosi giusto all'ultimo
allo scatto... nibaliano di Ricciardo. La squadra lo
ha festeggiato, il pubblico osannato, lui ha incassa-
to un podio chemancava dal Bahrain e che va benis-
simo per celebrare i 33 anni – sempre un'età criti-
ca... - che compie domani.
«Non credo sia stata una delle più belle gare della
mia carriera – ha detto – ma una bella gara, diffici-
le da interpretare, complessa. Siamo stati bravi a
prendere sempre le decisioni giuste (e non è che al
muretto Ferrari riesca così spesso, ndr). La F14-T
probabilmente è sbagliata come filosofia, visto che
non siamo dove vorremmo, ma non è tutta da but-
tare, con il team ora dobbiamo capire come sfrut-
tarla».
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