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soft e ultimo con le medium, contro le tre utilizzate
sia da Vettel sia da Rosberg. L'australiano ha sfrut-
tato alla perfezione le caratteristiche della sua vet-
tura, capace grazie alle soluzioni studiate da Newey
di mantenere una buona aderenza anche con un
assetto scarico. «In gara cerchi sempre di essere più
costante possibile», ha detto. «Io avevo un buon
passo, ho cercato di controllare i miei avversari.
All'inizio ho passato Alonso, poi Sebastian quando
è andato largo alla curva 10, e dopo il rientro ai box
di Rosberg per via dell'ala rotta sono passato al
comando. Nel finale sapevo che Nico dopo la terza
sosta si sarebbe avvicinato e quindi ho cercato di
guidare il più pulito e preciso che potevo. Le tre vit-
torie? Sono già di più di quello che speravo per que-
st'anno, ma ci sono gare che contano più delle altre
e questa di Spa è stata davvero speciale. Il team è
contento, e io mi divertendo un sacco».
Chi si diverte decisamente meno è Vettel, passato in
mezza stagione da campione inarrivabile a “spalla”.
Come soffra la situazione lo si è visto anche in Bel-
gio, con quell'assalto frenetico a Hamilton che gli è
costato la seconda posizione dopo un bellissimo
start. Per tutto il GP ha poi lottato da par suo, uscen-
do vincitore dal mini-Gp a quattro con Alonso,
Magnussen e Button, ma i 52 secondi di distacco
finale da Ricciardo pesano, eccome. E il broncio di
insoddisfazione è evidente. E ad aggravare la situa-
zione ci si è messo il quinto motore consumato del-
la stagione che gli costerà 10 posizioni sulla griglia
a Monza. Davvero un'annata difficile per il tedesco,
che a Spa è stato visto conversare fitto fitto con
Ecclestone e che secondo radio paddock potrebbe
anche decidere di lasciare la Red Bull – destinazio-
ne McLaren – e innescare così una vertiginosa
girandola di mercato. Con grande probabilità però,
Seb vorrà capire se l'anno prossimo la Renault sarà
in grado di fornire alla Red Bull una power unit più
performante prima di cedere alla corte della McLa-
ren e della Honda che sono più o meno disperata-
mente in cerca di un top-driver.
«E' stata una gara dura, forse anche troppo dura –
ha commentato - alla fine c'è stata una bella lotta,
avevo fretta di risalire perché i giri stavano finendo
e ovviamente Alonso e Button che avevano gomme
meno fresche nonhanno potuto difendersi al meglio
da me e da Jenson. Forse abbiamo deciso di fare l'a
sosta troppo tardi, ma alla fine è stato buono non
perdere la posizione». Per provare a invertire la ten-
denza Sebastian ha deciso di cambiare ingegnere di
pista, dall'anno prossimo al posto di Guillaume
“Rocky” Roquelin arriverà Gianpiero Lambiase, un
tentativo di dare una scossa al suo staff. Certo che
da parte sua ripensare al passato prossimo deve
essere un esercizio amaro. Appena l'anno scorso,
proprio a Spa, Vettel aveva infilato la sua nona vit-
toria dell'annata e gridato via radio al box «dobbia-
mo goderci questi momenti finché durano, e ricor-
dacene in futuro». Profetico.
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