20
FORMULA 1
GP BELGIO
Mattiacci ha ragione, e bisogna capire la
sua rabbia. Ora che è impegnato su tanti
fronti – la riorganizzazione interna del
team, la progettazione della vettura 2015,
l'avvio di un progetto che dovrò portare alla
nascita di un team satellite della Ferrari
(con telai Dallara e componentistica da
Maranello, ma non di proprietà della Ros-
sa) capace di finalmente di dare un futuro
ai piloti usciti dalla Driver Academy, la
restituzione alla Scuderia di un ruolo cen-
trale... - è il fattore umano a tradire i sogni
di Maranello. Un podio a Spa avrebbe dato
più tranquillità a tutti anche in vista della
gara di casa a Monza, fra quindici giorni,
che si preannuncia tutt'altro che facile per
la Ferrari. Tanto che in Belgio nelle libere
sono state provate delle ali da utilizzare
proprio a Monza, per scongiurare il perico-
lo di essere umiliati davanti al proprio pub-
blico dalle Mercedes.
«Per la prima volta ho avuto una gara
tranquilla, senza guai – ha commentato
laconico come sempre il redivivo Raikko-
nen – ma io sono qui per vincere. La vet-
tura è migliorata, il passo era buono, il
quarto posto significa che stiamo andan-
do nella direzione giusta. Ma non possia-
mo accontentarci. Avevo deciso di fare
una gara d'attacco, la sosta anticipata mi
ha permesso di superare chi non si era
ancora fermato, ma quando alla fine Bot-
tas si è avvicinato sapevo di non avere la
velocità necessaria a resistergli».
Un'analisi condivisa da Alonso, che nel
finale di gara ha avuto di che ridire con
Magnussen, che dopo un primo duello
alla Rivage sul rettilineo lo ha chiuso
con decisione costringendolo a mettere
le ruote sull'erba. «Sapevamo che la
velocità sarebbe stato il nostro proble-
ma, avevamo scelto un assetto più cari-
co in vista delle qualifiche sotto la piog-
gia. In rettilineo perdevo anche di più
perché a tratti il Kers non funzionava e
abbiamo avuto problemi anche con il
flusso di carburante. Ma senza la mia
penalità (e grazie alle disgrazie di
Hamilton, ndr) saremmo arrivati sul
podio». Alonso ha dovuto arrendersi
anche a Button e Vettel proprio all'ulti-
mo giro, alla fine di un entusiasmante
giostra di assalti e sorpassi che ha entu-
siasmato il pubblico.
«Ho danneggiato l'ala anteriore toccando
Vettel, e da lì non ho potuto difendermi.
Con Magnussen c'è stato qualche com-
portamento al limite, ma alla fine se lotti
per il 6° o il 7° posto non fa grande diffe-
renza...». Esatto. La differenza è che la
Ferrari dovrebbe lottare per ben altri tra-
guardi. Ma per quest'anno l'obiettivo è
limitare i danni.
Panico in griglia per il problema che ha ammutolito la F 14-T di Alonso