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FORMULA 1
GP BELGIO
LARGO AI GIOV
Nel fine settimana in la Toro Rosso ha presentato Verstappen alla stampa del Circus, il rookie
Kvyat convince ancora conquistando un punto d'oro alla fine di una gara difficilissima
Filippo Zanier
Prendersi la ragione in una discussione,
specialmente se coinvolge centinaia di
interlocutori a livello globale, può essere
un'impresa che richiede un notevole
dispendio di energie. In F.1, però, se il
destino ci mette lo zampino basta molto
meno, circa un'ora e mezzo, il tempo di un
GP. Lo sa bene la Toro Rosso: con a dispo-
sizione l'asfittico motore Renault e senza
poter usufruire (a differenza dei cugini) del
genio di Adrian Newey per recuperare con
l'aerodinamica le debolezze del propulsore
francese, la squadra "B" di Dietrich Mate-
schitz era pronta a limitare i danni su un
circuito veloce come quello di Spa. A ben
guardare, però, ha fatto ben più di questo.
Investito da una gragnuola di critiche per
aver ufficializzato la decisione di portare
MaxVerstappen inF.1 già il prossimo anno,
quando avrà soltanto 17 anni, il team con
base a Faenza si è infatti goduto un Daniil
Kvyat in grande spolvero che con una gara
magistrale ha ricordato a tutti come la gio-
vane età e l'inesperienza non siano affatto
un disvalore, quando sono affiancate da un
talento cristallino. Che al russo di Roma il
talento non manchi affatto è stato eviden-
te fin dal suo debutto nel Circus, ma sui cur-
voni di Spa Daniil ne ha dato ulteriore pro-
va.
Su una pista su cui le McLaren e le Force
India, già normalmente più competitive
della STR9, si sono dimostrate ossi ancora
più duri grazie alla potenza garantita della
power unit Mercedes nei tratti a pieno gas,
allo staff tecnico della Toro Rosso non è
restato che scaricare aerodinamicamente
la vettura di Kvyat per cercare velocità di
punta. Una scelta svantaggiosa per la qua-
lifica, specialmente su un tracciato reso
umido dalla pioggia, ma necessaria perché
in gara il pilota russo avesse qualche chan-
ce di difendersi e attaccare non tanto sul
rettilineo del Kemmel, dove si poteva uti-
lizzare il DRS, quanto nell'accelerazione
che dalla Source va verso il Raidillon e nel
lunghissimo tratto in pieno che dalla curva
15 va verso la chicane Bus Stop. La strate-
gia ha pagato, perché alla fine nelle prove
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