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FORMULA 1

GP BRASILE

Stefano Semeraro

Il suo futuro è ancora incerto, il suo pre-

sente è al quarto posto. Jenson Button è

con un piede e mezzo fuori dalla F.1, forse

già destinato al campionato Endurance

(anche se è arrivata la smentita dalla Por-

sche per via delle voci che lo volevano con

Mark Webber), ma a San Paolo ha voluto

dimostrare di che pasta è fatto un campio-

ne del mondo. Una gara delle sue, accorte

e rampanti insieme. Prima ha consolidato

il suo quinto posto, poi ha passato una del-

le Williams quando Valtteri Bottas si è

attardato ai box durante il secondo pit-

stop. Ha spinto quando doveva, tenendo

comunque un grande ritmo e guadagnan-

dosi l'endorsement del suo ex compagno di

squadra Lewis Hamilton: «Jenson è un

grande pilota, la McLaren dovrebbe tener-

selo stretto». Un parere sincero, ma che

difficilmente aiuterà a Button a conserva-

re il sedile. «Nel primo stint ho spinto dav-

vero per mantenere il distacco da Valtteri

– ha spiegato lui – e così ho praticamente

distrutto le gomme anteriori, ma l'ho fatto

sapendo che se avessi potuto usare il DRS

avrei mantenuto il gap su quelli che mi

seguivano. Ha funzionato, ma nello stint

successivo ho dovuto rallentare un po' per

non distruggere ancora gli pneumatici.

Tutto è andato liscio, l'unico impiccio è sta-

to un equivoco prima dell'ultimo pit-stop

che mi ha fatto rimanere in pista un giro

in più e forse ci è costato la possibilità di

lottare con Massa per il podio. Comunque

una grande gara, e mi sono divertito un

sacco a lottare con Raikkonen: con lui si

combatte sempre al massimo, ma senza

mai andare oltre».

Decisamente meno brillante la gara di

Kevin Magnussen, partito settimo e finito

nono con qualche recriminazione. «Le

gomme si sono degradate molto in fretta –

ha spiegato – ho provato a difendermi, ma

con gente come Alonso e Hulkenberg, che

aveva più ritmo di me, non era possibile,

ora dovrò capire cosa è andato storto».

Una disdetta in termini di classifica

costruttori per il team di Woking, visto che

la Ferrari ha mantenuto inalterato il van-

taggio e ad Abu Dhabi partirà favorita per

il quarto posto finale.

Eric Boullier in settimana aveva manife-

stato tutto il suo fastidio per la grande cau-

tela di Alonso, che tutti danno da tempo per

sicuro pilota McLaren, ma che non si deci-

de a ufficializzare le sue intenzioni e in Bra-

sile ha annunciato che ne parlerà solo dopo

Abu Dhabi. «Vorrei che l'annuncio arrivas-

se prima di Abu Dhabi», ha risposto picca-

to il team principal francese. «Se dovesse

tardare due o tre settimane rispetto alla

fine del campionato sarebbe un elemento

di turbamento per tutti, non solo per i mec-

canici, ma anche per tutti quelli che in fab-

brica stanno già lavorando sulla vettura per

il 2015». Irritazione e fastidio, insomma,

per il tira e molla dello spagnolo, ma una

carezza per Button, professionista fino alla

fine: «Su un tracciato molto caldo, dove si

sono passati i 50° in pista, Jenson ha gui-

dato in maniera superba, gestendo le gom-

me con tutta l'abilità per cui è famoso. Il

quarto posto è eccellente, perché trasforma

il risultato poco soddisfacente di venerdì in

una bella ricompensa per tutto il lavoro del

team. Kevin invece, ha dovuto faticaremol-

to con le gomme, e può darsi che la colpa

sia stata del set-up: investigheremo». Per

capire che al momento Button è ancora un

pilota migliore – anche se meno danaroso

- dell'acerbo danese, però, non c'è bisogno

di un Maigret.