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FORMULA 1

GP BRASILE

Marco Cortesi

Ancor più che per la Ferrari, il gioco vero per la Red Bull a

Interlagos è stato quello che l'ha vista contrapposta alla Mer-

cedes nella lunga partita a scacchi sullo sviluppo dei motori per

la prossima stagione. Anche perché, in pista di trippa per gat-

ti ce n'è stata poca. In qualifica, Sebastian Vettel è riuscito con

un quinto posto a trovare un buon passo, ma il delta prestazio-

nale nei confronti dei propulsori anglo-tedeschi non ha lascia-

to alla scuderia diretta da Christian Horner la minima speran-

za di tentare il colpaccio. Nonostante il tracciato brasiliano sia

uno dei più aperti all'incertezza sui risultati, con un pilota quin-

to, ma partito male, e un altro che si è dovuto accomodare in

quinta fila le cose la domenica non erano messe benissimo. E

con una vettura molto estrema, sviluppata per essere più

aggressiva possibile a supplire al gap di cavalli, unita al tipico

asfalto abrasivo di Interlagos, il quinto posto di Vettel sotto la

bandiera a scacchi è stato quasi da celebrare. "Ho avu-

to una buona partenza - ha spiegato Vettel - poi in

curva 4, una curva di cui non ho ricordi molto posi-

tivi, non sapevo quanto Magnussen sarebbe stato

aggressivo e ho deciso di dargli forse un po' trop-

po spazio. Sono andato largo perdendo due

posizioni, dato che non potevo scaricare la

potenza in accelerazione. Il resto della gara

l'ho spesa a lottare per riguadagnare le

posizioni perse, in particolare con la stra-

tegia. Speravo di fare un ulteriore passo

e conquistare il quarto posto, ma va bene

così". Sempre velocissimo in qualifica,

Vettel sembra proprio esprimersi al

meglio solo quando la situazione del con-

sumo gomme diventa problematica per

tutti. Confermando ulteriormente

che il suo tallone d'Achille con la

RB10 è proprio far durare le sue

Pirelli in condizioni "normali".

Task in cui Daniel Ricciardo nor-

malmente eccelle. In questo caso, a complicare la vita all'au-

straliano ci ha pensato una rottura meccanica: "Quando sono

arrivato in curva 1 - ha detto - la macchina ha scartato a destra.

Ai box mi hanno spiegato che era una sospensione rotta. Il riti-

ro ha messo fine ad una gara piuttosto noiosa. Eravamo vicini

agli altri, ma non abbastanza per riuscire ad ingaggiare dei

duelli. Non è semplicemente successo e considerato come mi

è andata quest'anno, meglio non essere ingordi. Sarebbe bello

terminare sul podio nell'ultimo appuntamento".

E in quel di Abu Dhabi, con doppi punti a disposizione, sareb-

be bello per la Red Bull riuscire a piazzare una zampata, anche

se l'obiettivo stagionale è stato messo in cascina: "Nonostante

tutto - ha spiegato Christian Horner - abbiamo incamerato il

secondo posto nel campionato costruttori, che considerato da

dove siamo partiti, è un grande merito della squadra". Ma

anche negli Emirati il tema principale sarà quello di poter ten-

tare di dare al propulsore RS35 un degno step evolutivo, e per

quanto Adrian Newey possa fare - come ha fatto quest'anno -

dei veri miracoli, il successo del duo Ricciardo-Kvyat dipende-

rà principalmente dall'esito di questo scontro di potere.