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FORMULA 1

GP ABU DHABI

Massimo Costa

Per Sergio Marchionne, presidente della

Ferrari, è l’uomo giusto per ritornare ai

fasti antichi (neanche tanto) di Michael

Schumacher. E per farlo, ha scelto un altro

tedesco, Sebastian Vettel. Di carattere

però, molto latino. Un ragazzo che ha il

senso della battuta, spesso ironico, ma

anche estremamente puntiglioso, aperto

con il prossimo e la stampa, ma cattivo in

pista, velocissimo sul giro secco in quali-

fica e tremendo martellatore in gara. E’

anche la prima volta che la Ferrari schie-

rerà un pilota che porta sulle spalle quat-

tro titoli mondiali vinti. Nel 2014, Vettel

ha sofferto parecchio l’adattamento alla

guida imposto dai motori turbo. Lui si

integrava alla perfezione alle vetture

costruite da Newey coi famosi “soffiaggi”

degli scarichi, era un tutt’uno con le

monoposto di Milton Keynes. Con una

macchina più scorbutica, invece, ha fati-

cato tanto rimediando sonore sconfitte dal

compagno Daniel Ricciardo, che arrivan-

do da una Toro Rosso STR8 che non era

proprio il massimo, non ha dovuto cam-

biare per nulla il metodo, l’approccio, alla

guida. Di fatto, la Ferrari si troverà a par-

tire nel 2015 con due piloti che hanno fati-

cato tantissimo ad adeguarsi a queste

monoposto: Vettel e Kimi Raikkonen. Due

piloti che però, hanno dimostrato, quan-

do si abituano ai mezzi che hanno in

mano, di saper offrire prestazioni eccezio-

nali. Vettel vincendo quattro mondiali in

fila e una teoria di pole incredibili, Raik-

konen portando alla vittoria la Lotus e

rimanendo in lotta per il titolo a lungo nel

2012. Alcuni hanno scritto che Sebastian

non è il pilota giusto per la Ferrari, tesi

francamente difficile da comprendere e

condividere. La Ferrari riparte da un pilo-

ta che è entrato nella storia della F.1 otte-

nendo una magica pole, con pista bagna-

ta, a Monza guidando nel 2008 una Toro

Rosso e portandola poi alla vittoria il gior-

no successivo, sempre in presenza di piog-

gia. Una impresa che molti dimenticano.

Quel giorno Vettel portò al primo posto

una squadra di centro classifica, fatto mai

verificatosi nella storia recente della F.1. A

Faenza ancora lo amano e lo stesso Vettel

conserva stupendi ricordi vissuti nel team

italiano. A conferma di questo, il suo inge-

gnere di pista in Ferrari sarà Riccardo

Adami, già con lui in Toro Rosso. Dunque,

non dovrebbero esserci problemi di inte-

grazione con gli uomini Ferrari, che sicu-

ramente subito lo adotteranno con simpa-

tia. Nei giorni scorsi si è saputo che il già

defenestrato Marco Mattiacci è stato l’ar-

tefice, via Marchionne, dell’arrivo di Vet-

tel, facendogli visita nella sua casa in Sviz-

zera per tre volte nel corso dell’estate.

Sebastian la decisione l’ha poi presa a fine