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FORMULA 1

GP ABU DHABI

Stefano Semeraro

Era arrivato appena sette mesi fa

come un navy seal, una forza specia-

le incaricata di salvare la Rossa che

stava affondando. E' stato congeda-

to come un soldato semplice appe-

na la stagione è finita: «Vogliamo

ringraziare Marco Mattiacci per il

suo contributo alla Ferrari negli

ultimi 15 anni», ha spiegato nel

comunicato il Presidente della Fer-

rari Sergio Marchionne. «E gli

auguriamo il meglio per le sue sfide

future». Al suo posto Maurizio Arri-

vabene, che si appresta a lasciare il

ruolo di vicepresidente alla Philip

Morris, il maggior sponsor della

Ferrari, per diventare il direttore

Generale della Gestione Sportiva e

teamprincipal della Rossa. Un cam-

bio-shock, inaspettato e sorpren-

dente – soprattutto per Sebastian

Vettel, che appena sbarcato a Mara-

nello non si troverà più controparte

l'uomo che lo ha voluto lì - anche se

Arrivabene, dal 2011 membro del

board della Juventus e volto cono-

sciutissimo nel paddock, è uomo

molto vicino alla Ferrari e alla fami-

glia Agnelli in particolare. «Abbia-

mo deciso di nominare Maurizio

Arrivabene – ha spiegato Mar-

chionne - perché in questo momen-

to storico della Scuderia e della F.1

abbiamo bisogno di una persona

che conosca a fondo non solo la Fer-

rari, ma anche i meccanismi di

governance e i bisogni di questo

sport. Maurizio ha un patrimonio di

conoscenze unico perché da anni è

stato veramente vicino alla Scude-

ria e, come membro della F1 Com-

mission, ha ben chiaro le sfide che

ci attendono. È stato una fonte

costante di idee innovative volte al

rinnovamento della Formula Uno.

Estremamente importante è l’espe-

rienza manageriale che ha matura-

to fino ad oggi in un mercato com-

plesso e fortemente normato,

un’esperienza che lo aiuterà a gesti-

re e motivare la squadra. Sono feli-

ce di aver acquisito la sua leadership

per le nostre attività sportive».

Insomma, pare di capire, Mattiacci

paga il suo essere stato paracaduta-

to nel Circus da un altro ambiente,

quindi la sua scarsa dimestichezza

con la tribù della F.1, le sue leggi, le

sue consuetudini. Era stato chiama-

to a rottamare Domenicali, ma è

finito rapidissimamente rottamato

anche lui. In questo poco tempo

aveva lavorato sottotraccia, parlan-

do poco e iniziando a tagliare teste,

a cercare le pedine giuste per inizia-

re un futuro diverso. Con il team e i

piloti – vedi la polemica ormai fuo-

ri tempo massimo con entrambi

sulla questione del rinnovo – non è

scattato il feeeling, e ora che la Fer-

rari si trova davanti battaglie dure,

difficili, come quella che riguarda le

power unit e i regolamenti, Mar-

chionne ha deciso che serviva qual-

cuno che nei corridoi segreti e

nascosti della F.1 si trovasse più a

suo agio dell'alieno Mattiacci. La

Mercedes con gli attuali propulsori

è sicura di dominare per altre due

anni, forse addirittura per 4-5, la

vera corsa si correrà nei prossimi

mesi (e già a partire domani nella

riunione della F.1 Commission) fra

chi quei motori vuole “scongelarli”,

in prima fila la Ferrari, e chi mante-

nerli, come il colosso di Stoccarda

che haminacciato di ritirarsi in caso

di rivoluzioni. Se si era convinti che

Arrivabene fosse l'uomo giusto for-

se sarebbe stato meglio convocarlo

prima, senza esporre il soldatoMat-

tiacci a questa figuraccia, ma le logi-

che della F.1 sono spesso comples-

se, o magari per questioni persona-

li non era possibile. Ora però, è tem-

po di dare battaglia, in pista e fuori,

credendo nelle proprie scelte.

CHI È ARRIVABENE

UNA VITA AL FIANCO DELLA FERRARI

Maurizio Arrivabene proviene da Philip Morris dove è entrato nel 1997 dopo una carriera ventennale in Italia

e all’estero dedicata al marketing ed alle attività promozionali. In Philip Morris, Arrivabene ha ricoperto diver-

si incarichi con crescenti responsabilità fino a diventare nel 2007 Vice President of Marlboro Global Commu-

nication & Promotions for Philip Morris International e nel 2011 Vice President Consumer Channel Strategy

and Event Marketing. Dal 2012 è membro indipendente del board della Juventus FC SpA. Dal 2011 al 2012 è

stato membro della Sport Business Academy (SDA Bocconi School of Management e RCS Sport), nel Program

Advisory Team. Arrivabene durante i suoi anni in Philip Morris ha sempre seguito in prima persona la par-

tnership con la Ferrari sia a Maranello sia sui circuiti nel mondo. Dal 2010 è inoltre membro della F1 Com-

mission in rappresentanza di tutte le aziende sponsor della Formula 1.