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FORMULA 1
TEST A YAS MARINA
HONDA ANOM
Il debutto della power unit giapponese è stato disastroso, in due giorni di prove
con il tester Vandoorne sono stati appena quattro i giri percorsi.
E al primo appuntamento di Melbourne mancano solo quattro mesi
Massimo Costa
In altri tempi si sarebbe verificata una
strage nel reparto corse della Honda,
una serie di seppuku, in occidente
meglio conosciuti come harakiri, senza
precedenti. Per fortuna siamo nel
2014… e questa prassi di suicidio tipi-
camente giapponese, in uso nella
seconda guerra mondiale tra gli alti
ufficiali che non volevano accettare la
resa, è solo nei libri di storia. La figu-
raccia rimediata dalla Honda nei test di
Yas Marina è però stata notevole, a
dimostrazione di quanto sia difficile
mettere tutto insieme in queste power
unit per poi farle funzionare a dovere.
Il primo giorno, Vandoorne se ne è
rimasto a riposo (due giri) a causa del
software e dell’hardware che non per-
mettevano alla MP4/29H di uscire di
garage e quando ci è riuscitasi è ferma-
ta lungo il percorso tornando mesta-
mente ai box a bordo del carro attrezzi.
Il secondo giorno a tenere la monopo-
sto di Ron Dennis ferma (altri due giri)
sono stati altri particolari, una manca-
ta interconnessione tra le parti, a
lasciare Vandoorne senza lavoro.
McLaren e Honda avevano deciso di
anticipare i tempi sfruttando le due
giornate di test di Abu Dhabi per por-
tarsi avanti col lavoro e arrivare a Jerez,
l’1 febbraio 2015, prima seduta dei test
collettivi pre stagione già belli e pronti.
Non è andata così. Ora ci sarà da lavo-
rare duro in questi due mesi per non
ripetere questi inconvenienti in Anda-
lusia, per non perdere più preziosissi-
me giornate di test.