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FORMULA 1
LA CURIOSITA’
Massimo Costa
A inizio stagione era toccato al 19enne
Daniil Kvyat essere portato al debutto in
F.1 dalla Toro Rosso, la stessa età di Jai-
me Alguersuari, buttato nellamischia sen-
za tanti complimenti a campionato in cor-
so nel 2009. Poi, certo, c’era stato Seba-
stian Vettel, 21 anni, nel 2007, ma al con-
fronto oggi pare un vecchietto. Adesso toc-
ca a Max Verstappen, 17 anni, che diverrà
maggiorenne il 30 settembre 2015, prati-
camente dopo aver disputato 15 Gran Pre-
mi della prossima stagione, e a Carlos
Sainz, 20 anni festeggiati l’1 settembre.
Curiosa anche questa coincidenza dei due
piloti che aprono e chiudono il nono mese
del calendario. Dunque, 37 anni in due.
Un vero record. Ma in Toro Rosso non si
fanno troppi problemi. Verstappen ha
partecipato ai tre turni liberi iniziali dei
GP di Suzuka, Austin e San Paolo (418 km
tra tutti e tre) oltre che al test di Abu Dha-
bi, due giorni nei quali ha totalizzato 739
km, mentre Sainz in F.1 ha svolto tre gior-
nate di test nella sua carriera, due a Silver-
stone e una a YasMarina, percorrendo 991
km. Certamente è diversa l’esperienza tra
Verstappen e Sainz. L’olandese ha dispu-
tato una quarantina di gare tra F.3 e Flo-
rida World Series, tutte nel 2014, mentre
Sainz ha praticamente gareggiato ovun-
que dal 2010 al 2014: F.BMW Europe,
F.BMW Pacific, Eurocup F.Renault,
F.Renault NEC, F.3 Open, British F.3, FIA
F.3, GP3, Renault 3.5. Contando anche il
test in GP2 lo scorso anno, il madrileno ha
guidato ogni tipo di monoposto presente
nel panorama internazionale. Unamole di
corse, almeno 200, pesante quella di Sainz
se rapportata alla manciata di gare di Ver-
stappen e che potrebbe influire non poco
sulla strategia, sulla tranquillità nelle fasi
più delicate, ovvero la partenza e i pit-
stop, la visione globale di un Gran Premio.
Verstappen ha dimostrato in F.3 di avere
un piede pesantissimo in ogni circostan-
za, di avere un talento fuori dal comune
sul bagnato, di tentare sorpassi impossi-
bili, a volte però sbagliando e causando
incidenti. Sainz era un pilota molto
irruento, tanti gli errori in GP3 e anche
nella mezza stagione di Renault 3.5 che lo
ha visto al via nel 2013 per rimanere nel-
l’epoca recente, ma nel 2014 si è presen-
tato nel paddock che pareva un altro…
Sainz. Riflessivo, attendista, ma allo stes-
so tempo velocissimo nel giro secco in
qualifica o nei primi giri di gara, quando
serviva. Un cambio di mentalità notevole
che gli ha permesso di conquistare il tito-
lo della Renault 3.5. Sainz ha anche sapu-
to gestire difficilissimi momenti, che
avrebbero steso al tappeto chiunque: in
agosto era senza speranze, la Toro Rosso
aveva scelto l’olandese e lui era fuori da
quella F.1 che pensava di aver conquista-
to. Poi, ha dovuto gestire nel campionato
Renault 3.5 il ritorno di Roberto Merhi
che lo ha insidiato fino all’ultimo, ma la
reazione di Carlos è stata glaciale e da
campione, con quella doppietta segnata a
Le Castellet nel momento più emotiva-
mente pesante. Ha vinto il titolo a Jerez e
ancora non era certo di essere in F.1 nono-
stante si fosse liberato un sedile in Toro
Rosso, quello di Kvyat passato in Red Bull
per rimpiazzare il “dimissionario” Vettel.
Ha dunque le spalle larghe Sainz, cosa che
non può certo dire Verstappen il quale non
si èmai trovato a far fronte a episodi ester-
ni complicati, a dover controllare emozio-
ni che a volte paiono impossibili da tene-
re fuori dall’abitacolo. Sarà senz’altro un
bel confronto, una bella sfida, che porterà
l’un l’altro a “spingersi” in ogni momento
dei weekend. Sainz e Verstappen ad Abu
Dhabi si sono parlati a lungo, tranquilla-
mente appartati nella hospitalityRedBull,
per conoscersi e confrontarsi su tanti
aspetti che dovranno affrontare. Un collo-
quio sereno e fruttuoso. Sarà poi il corso
della stagione a svelarci una volta di più il
valore dei due ragazzi, sperando che la
prevedibile rivalità venga gestita al meglio
dal management del team.