

86
WTCC
IL CAMPIONE 2014
A quel punto arrivò la fine del rap-
porto con Renault?
“Si, il rapporto con la RDD terminò e perme
iniziò un periodo davvero duro perché non
avendo appoggi economici, sapevo che per
me sarebbe diventato complicato restare in
Europa. Mi chiamò la AF Corse per un test
a Fiorano con la vettura GT e andò molto
bene. Quindi venni invitato a Sebring. Fui
veloce anche se la macchina accusò proble-
mi tecnici. Videro però che ci sapevo fare e
Risi mi chiamo per St. Petersburg. In quel-
l'occasione però, commisi un grosso errore.
Distrussi la macchina in prova così non
poterono disputare la corsa. Non mi chia-
marono più. Lo capisco,ma ero solo allamia
seconda corsa in GT e sono convinto che
anche loro hanno perso una bella opportu-
nitàperché poi sono cresciutomolto su quel
genere di vetture”.
A questo punto sei dovuto tornare in
Argentina. Cosa che a posteriori è
stata giusta visto che il tuo Paese ti ha
rilanciato.
“Un periodo durissimo. Mi fermai sei
mesi e non volevo più correre. Ero senza
motivazioni. Poi, un mio amico, Victor
Rosso, che gestiva le Honda ufficiali, ha
fatto di tutto per farmi tornare. Mi ha pre-
parato una macchina semi ufficiale e alla
seconda corsa ero già in pole. Ho vinto la
sesta gara e alla settima avevo la macchi-
na ufficiale. Ho ripreso a vincere gare e
campionati. Ho ritrovato fiducia e moti-
vazioni nelle corse. Cosa che era sparita.
Il livello di team e piloti è molto alto e
questo mi ha permesso di crescere mol-
tissimo. L'Argentina mi ha aiutato molto
in questo. Non è stato un passo indietro.
Le cose sono tornate ad andare bene
anche se io volevo comunque tornare in
Europa e non appena se ne presentava
l'occasione correvo in gare internaziona-
li”.
Ed è così che è nata l'opportunità
del WTCC’
“Esatto. Appena avevo un'occasione cer-
cavo di prenderla subito. Quando la Wie-
chers ha fatto sapere che cercava un pilo-
ta non ci ho pensato due volte e sono
andato”.
Prima però c'è stata la parentesi,
brutta, della USF1. Come è andata?
“Il 2009 per me è stato un anno fantastico.
Vincevo ogni gara e sono stato il primo pilo-
ta a poter lottare per i tre titoli dei campio-
nati Turismo in Argentina. Ne ho vinti due.
Questo probabilmente ha risvegliato l'inte-
resse della gente che si chiedeva perché non
potessi provare ancora con la F.1. In molti
hanno spinto per me ed è arrivata l’oppor-
tunità con questo team americano che,
secondo me, in realtà non è mai esistito.
Sono andato a Charlotte e nella sede c'era
qualcosa…Pensavo fossero agli inizi e che
fosse normale una sede semivuota, invece
secondome già sapevano chenon ce l'avreb-
bero fatta. Ci hanno fatto firmare i contrat-
ti, versare il dieci per cento e siamo anche
andati dalla presidentessa dell'Argentina
per dare credito all'iniziativa. Ovviamente
non se ne fece nulla. Sparirono molti soldi.