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LA NOVITÀ
RENAULT RS 01
Design di grande impatto, più di 500
cavalli di potenza, freni superperfor-
manti, cambio a sette marce: la
Renault RS01 è lo stato dell'arte del-
le Silhouette GT. Ingegner Pignacca,
ci racconta come è nato il progetto?
«Posso dire senz'altro che si è trattato di un
progetto nato dal classico foglio bianco,
concepito a partire da pochi e chiari obiet-
tivi e questo è senz'altro un bel vantaggio.
Renault ci ha chiesto di sviluppare una vet-
tura che fosse dal punto di vista delle per-
formance a metà strada tra un GT3 ed una
DTM, pronta per essere usata per gare
endurance. Molti contenuti, quali il moto-
re, il cambio ed i freni facevano giá parte di
un bel pacchetto di specifiche concepito dal
cliente. L'insieme di tali caratteristiche se
da un lato ci ha fatto capire che il prodotto
che avremmo sviluppato sarebbe stato dav-
vero fantastico, dall'altro apriva per noi
grandi sfide: la vettura avrebbe dovuto
essere leggera, dotata di un ottimale ripar-
tizione dei pesi e soprattutto di una aerodi-
namica che potrei definire "da urlo"».
Quali sono le performance più signi-
ficative della vettura, anche dal pun-
to di vista aerodinamico?
«Come ho appena detto l'aerodinamica è
certamente uno dei punti di forza della vet-
tura oltre che una dinamica veicolo ottimiz-
zata per il pneumatico. L'insieme delle due
cose è stato concepito per rendere la vettu-
ramolto veloce ma guidabile anche da pilo-
ti non necessariamente professionisti.
1700kg a 300 km/h, due numeri che fanno
capire a colpo d'occhio il livello straordina-
rio di downforce raggiunto. Questa aerodi-
namica permette alla RS01 di raggiungere
agevolmente i 3g di accelerazione laterale
e longitudinale, valori piú simili ad un For-
mula o ad una LMP che ad una GT».
Quali sono state le richieste di par-
tenza della Renault? E quale la sfida
progettuale più difficile da raccoglie-
re?
«Il tempo sul giro in alcune piste di riferi-
mento ed il rispetto dei vincoli stilistici
imposti dal centro stile. Due cose che per
definizione non vanno d'accordo. A rende-
re tutto molto piú complicato ma allo stes-
so modo più affascinante è che le forme
esterne di una vettura da corsa sarebbero
state sviluppate per così dire a quattro
mani, cosa alquanto rara nel motorsport: il
centro stile Renault ed il nostro reparto di
aerodinamica, senza cedere a nessun com-
promesso. Lo stile avrebbe dovuto mante-
nere le sue linee fondamentali e la alta per-
formance, non faceva parte dei parametri
negoziabili. A pari merito nella classifica
delle sfide raccolte aggiungerei il tempo di
sviluppo: siamo partiti dal foglio bianco
durante l'ultima settimana di febbraio ed il
primo prototipo è sceso in pista l'ultima
settimana di agosto. Sei mesi dall'idea al
prodotto: a raccontarlo sembra incredibile
ma siamo riusciti a farlo diventare realtà».
Per sviluppare il progetto quali sono
state le tecnologie Dallara utilizzate?
«Distinguerei tecnologie usate per lo svi-
luppo prodotto e quelle usate per la realiz-
zazione del prodotto. Dal punto di vista del-
lo sviluppo prodotto abbiamo fatto uso
massiccio della modellazione 3D che in
questo caso ha avuto una ulteriore evolu-
zione intesa come accrescimento della sua
importanza nelle diverse fasi dello svilup-
po del prodotto: per esempio anche duran-
te il montaggio del primo prototipo il digi-
tal mock-up vettura, disponibile diretta-
mente in officina, veniva aggiornato in
tempo reale per far fronte a tutte le modi-
fiche necessarie, in modo che progettazio-
ne e montaggio fossero sempre allineati e
coerenti tra loro (cosa fondamentale per un
progetto sviluppato in 6 mesi). Poi, ovvia-
mente gli altri strumenti fondamentali
sono stati il CFD (Computational Fluid
Dynamics) per lo sviluppo aerodinamico e
termico della vettura e l'intensivo uso del-
le simulazioni FEA (Finite Element Analy-
sis) per la delibera virtuale di tutti i compo-
nenti vettura. Dal punto di vista del prodot-
to: i compositi in diverse forme: fibra di
carbonio, fibra di vetro, kevlar dominano