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FORMULA 1

FERRARI

Massimo Costa

La Ferrari comincia a impensierire gli avver-

sari. Certo, magari si tratta del solito abba-

glio invernale figlio dei primissimi test con le

monoposto in pista a chilometro zero, ma

l’efficacia messa in atto dalla power unit ita-

liana sia sulla SF15-T di Sebastian Vettel e

Kimi Raikkonen sia sulla Sauber C34 di Mar-

cus Ericsson e Felipe Nasr ha cominciato a

sollevare timori. Si è fatto un gran parlare

della passeggiata a bordo pista a Jerez com-

piuta da Niki Lauda e altri uomini di spicco

della Mercedes, dove l’osservata speciale era

proprio la Ferrari, carpirne il comportamen-

to in frenata, in accelerazione all’uscita delle

curve. Daniel Ricciardo, che con la Red Bull-

Renault si candida a spina nel fianco della

Mercedes, è apparso un po’ preoccupato del-

la possibilità di ritrovarsi a fare i conti con

clienti inattesi e scomodi: “Siamo consape-

voli che la Mercedes non ha volutamente

ricercato il tempo da pole, però il crono sul

giro della Ferrari sembra interessante. Direi

che sono emersi in maniera consistente

anche se certamente è ancora presto per dare

giudizi definitivi. Jerez è un circuito dove

non corriamo, le condizioni della temperatu-

ra dell’asfalto erano basse, cinque-otto gra-

di, ed era anche molto abrasivo. Mi chiedo se

saranno in grado di essere su questi livelli

anche in condizioni di gara. Penso che a Bar-

cellona ci avvicineremo di più a quella che è

la realtà delle cose, ma non voglio togliere

nulla alla Ferrari, a ciò che ha mostrato a

Jerez. Sono indubbiamente in forma”. Anche

Felipe Massa, l’ex di lusso, non ha mancato

di mostrarsi stupito: “Se a Barcellona ripete-

ranno le prestazioni ottenute in Andalusia,

allora dovremo cominciare a pensare che

anche la Ferrari sarà tra i protagonisti”.

La Ferrari uscita da Jerez, come già sottoli-

neato, è parsa aver trovato quella affidabi-

lità che era divenuta una perfetta scono-

sciuta nel box italiano. I tempi che hanno

proiettato al vertice Raikkonen e Vettel non

sono figli di qualche “trucchetto”, per strap-

pare i titoli dei giornali, ma sono venuti

naturalmente, in progressione. Il quattro

volte campione del mondo ha avuto la sen-

sazione di avere la SF15-T in mano fin da

subito, come non era accaduto con la Red

Bull RB10 che lo aveva fatto penare non

poco per la difficoltà nel trovarsi a suo agio

con la frenata brake by wire. Raikkonen,

che tanto ha penato con la F14, è apparso

rigenerato. La Ferrari è ora più diretta con

l’avantreno ed è più stabile in frenata e il

finlandese non ha più quelle incertezze che

non gli hanno permesso nel corso del 2014

di ripetere le prestazioni ottenute con la

Lotus nel 2012 e 2013, lasciandolo sempre

alle spalle dell’ex compagno Fernando

Alonso. Ma non è il caso di esaltarsi troppo,

aspettiamo i test di Montmelò per racco-

gliere ulteriori certezze.