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FORMULA 1
RON DENNIS
Stefano Semeraro
La F.1 è in crisi, con team sull'orlo del fal-
limento, altri con l'acqua alla gola e una
devastante emorragia di ascolti in tv (- 25
milioni di spettatori nel 2014). Ma Ron
Dennis, il grande capo della McLaren,
nonostante la drammatica situazione, non
ha nessuna intenzione di abbassare i prez-
zi. Di invogliare i possibili sponsor con
offerte speciali e sconti stracciati. Tanto
che da due anni ormai, cioè da quando la
Vodafone ha detto bye bye, la sua scude-
ria corre senza un “Title sponsor”, uno
sponsor pesante in gradi di spendere mol-
to e avere uno spazio preponderante sulla
livrea – oltre che un peso determinante
nello spazio dedicato alle attività commer-
ciali. «E' il concetto stesso di title sponsor-
ship che non esiste più perché considera-
to il livello che hanno raggiunto i budget
dei team di F.1 che aspirano ad essere
competitivi, nessuna azienda potrebbe
sostenere i costi. Che per una sponsoriz-
zazione del genere devono aggirarsi attor-
no al 40-50 per cento del budget stesso»,
sostiene Dennis. Se è vero, come riferisco-
no fonti accreditate, che la Mercedes ha
speso una cifra vicina ai 400 milioni di
euro solo per la progettazione della sua
straordinaria power-unit, diventa difficile
dare torto al manager inglese. Dennis
come si è detto, non ha però nessuna
voglia di svendere un marchio di valore
come quello della sua scuderia, che secon-
do “Forbes” è la seconda per valore com-
merciale di tutta la F.1 (800milioni di dol-
lari), dietro la Ferrari, e quindi piuttosto
che abbassare le richieste ha deciso di
restare privo di un partner privilegiato,
anche se a gennaio ha stretto un accordo
importante con la CNN.
«La McLaren è un po' come il Manchester
United che ultimamente ha avuto delle
brutte annate ed è un po' sceso nella clas-