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Stefano Semeraro
Dietro la Mercedes, forse anche dietro alla Wil-
liams, comunque davanti a se stessa: cioé alla
Rossa sfiatata dello scorso anno. I test di Bar-
cellona raccontano questo della Ferrari ormai
pronta all'imbarco per il primo GP della stagio-
ne. Le Frecce d’Argento viaggiano sempre lon-
tane, e il timore è che non abbiano finora nean-
che tagliato il vento come possano, ma a Mara-
nello si respira un ottimismo magari un po' cau-
to, ma non immotivato. Corroborato dalla sod-
disfazione di vedere di buon umore non solo
Sebastian Vettel, già calato nel ruolo di condu-
cator post-Alonso, ma anche di Kimi Raikkonen
che sembra aver trovato il giusto feeling con la
nuova vettura. «Solo a Melbourne capiremo
come stanno veramente le cose», ammette Vet-
tel. «Però mi ha confortato a Barcellona vedere
che siamo riusciti a rispettare i tabellini di mar-
cia e a completare le simulazioni (anche se Seb
ha dovuto spezzarla in due, non però per un pro-
blema alla power-unit, ndr) . Significa che l'af-
fidabilità è già a buon punto. Poi sappiamo tut-
ti che possiamo migliorare: la Mercedes è anco-
ra davanti a tutti, nel gruppo degli inseguitori ci
siamo noi, la Williams, la Red Bull più o meno
allo stesso livello».
Il cronometro parla di un miglioramento di due
secondi circa della SF-15-T rispetto alle prime
uscite di maggio sullo stesso circuito, mentre la
Mercedes ha limato di meno, circa 1'6, anche se
le Frecce d'Argento hanno coperto più chilome-
tri nei test (6119 contro 5047). Domenica il
miglior tempo è stato di Valtteri Bottas, ovvio
che le Williams-Mercedes vanno “curate” con
particolare attenzione perché rischiano di esse-
re il vero avversario per il ruolo di sfidante prin-
cipale alla Mercedes, ma Maurizio Arrivabene,
teamprincipal in attesa di un vero battesimo del
fuoco ha già stabilito l'obiettivo per la prossima
stagione: almeno tre vittorie. «E’ un obiettivo
ambizioso, ma realistico – spiega – anche se ora
è difficile capire dove siamo rispetto agli altri.
Dobbiamo stare vicini ai migliori, poi non augu-
ro sfortuna a nessuno ma non si sa mai cosa può
succedere. Se potessi scegliere io vorrei miglio-
rare ancora in qualifica. I piloti? Sebastian è
molto professionale, nell'attenzione che mette
ai dettagli mi ricorda Schumacher, segna tutto
su un quaderno. Raikkonen non parla con chi
non conosce, ma sa essere simpatico anche lui.
Un attimo ti dice una cosa profonda, quello
dopo volta le spalle e se ne va». Verdetto fina-
le: «Una coppia di piloti perfetta». Dita incro-
ciate, e accelerare.