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I RED BULL

Massimo Costa

Quella che parte per Melbourne in questi giorni è una

RB11 che non ha convinto appieno. D’accordo, stiamo

parlandodei test pre campionato che lascianopur sem-

pre il tempo che trovano, ma in 12 giorni è anche pur

verocheDanielRicciardoeDaniilKvyatnonhannomai

lasciato un segno importante, mai sostanzialmente

impressionato. Anche solo per una sessione. Nelle ulti-

me prove di Montmelò, Ricciardo ha colto il dodicesi-

mo tempo totale, Kvyat il diciassettesimo. La Red Bull

è stata la penultima squadra nella speciale classifica dei

giri compiuti dai suoi piloti, 359. Peggio ha fatto soltan-

to la McLaren-Honda con 177. Per quanto riguarda

invece il totale dei 12 giorni di test di tornate percorse,

Ricciardo è undicesimo, Kvyat tredicesimo. Come

team, la Red Bull è sesta con 943 giri contro i 1.340 del-

la Mercedes o i 1.182 della Ferrari. Numeri, null’altro

che numeri, ma piuttosto indicativi su uno stato di for-

ma non eccellente della RB11 e anche della power unit

Renault. Forse la Red Bull ha giocato a carte coperte e

a Melbourne la creatura di Adrian Newey stupirà tutti.

Ricciardo nei test è comunque parso il solito Ricciardo,

preciso, costante, veloceall’occorrenza.Mentrequalche

remora l’ha provocata il nuovo arrivato Kvyat, forse

sbattuto con troppa foga dapprima inF.1 alla ToroRos-

so nel 2014 ed ora già in Red Bull. Una velocità di car-

riera che neanche Vettel ebbe all’interno della famiglia

diretta daHelmutMarko e, lieti di sbagliare, ma la sen-

sazione è che con il russo vi sia stata troppa fretta e

sopravvalutazione. Non ci resta che aspettare la rispo-

sta dei cronometri di Melbourne per averemeglio chia-

ra la strana situazione che si respira all’internodel team

diretto da Christian Horner.

La RB11 non ha mai convinto nei 12 giorni di test, non ha percorso il numero di km

di Mercedes e Ferrari mentre Kvyat non ha mai lasciato il segno nel confronto con Ricciardo