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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
Stefano Semeraro
La coppia perfetta. «Il miglior duo del Mondiale». Due
campioni del mondo. Due nordici che ragionano nella
stessa maniera. Due che hanno la Ferrari nel sangue. E
soprattutto due amici. Ad ascoltare le definizioni dei
piloti Ferrari di quest'anno pare davvero che tutto sia
destinato a filare liscio. Vettel e Raikkonen si stanno
simpatici da sempre – Seb lo ha detto apertamente, per
quanto riguarda Kimi bisogna affidarsi al silenzio-
assenso... - si capiscano al volo e hanno classe assolu-
ta. Sull'ultima affermazione c'è poco da discutere, visto
che il tedesco ha vinto quattro titoli mondiali – mai a
Maranello era arrivato un driver così blasonato – e
Raikkonen è il depositario dell'ultimo urrah ferrarista.
Sebastian ha subito conquistato il team con il suo entu-
siasmo da ex-bambino tifoso della Rossa, con la sua
estrema professionalità e anche con un pizzico di misti-
cismo teutonico: «Schumacher me l'aveva detto che
correre per la Ferrari è come un sogno», ha dichiarato
con una luce da profeta negli occhi. Insomma, tacciano
gli scettici, Seb è il Messia che riporterà la squadra ai
fasti dell'epoca d'oro schumacheriana e Raikkonen sarà
il suo fido scudiero. Ecco, su quest'ultima affermazione
andremmo con più cautela. Il Raikkonen versione 2014,
più silenzioso che mai e in apparenza decotto non
sarebbe certo un pericolo per Vettel, ma neppure un
valore per una scuderia come la Ferrari, che dopo set-
te anni di carestia non più accontentarsi di brodini. Gli
ultimi report da Maranello e dai test lo dipingono però
come rinato, più fiducioso (anche se con qualche riser-
va) in una monoposto che pare adattarsi di più alle sue
doti di guida. Quasi felice (nei limiti dell'insondabile
carattere raikkoniano), a tratti vagamente sorridente.
Vettel è uno che si adatta più alla vettura, Kimi deve
sentirsi perfettamente a suo agio per rendere al meglio,
in compenso quando è in forma non guarda in faccia a
nessuno. Compagni compresi. «Kimi mi piace perché
non è uno che porta la politica nel team», ha spiegato
Seb, che in una Ferrari ancora “alonsizzata” difficilmen-
te sarebbe approdato. «E' unomolto diretto, con lui non
ci sono problemi». Chissà se non ci saranno neppure