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FORMULA 1

ANTEPRIMA MELBOURNE

Stefano Semeraro

Prima si nascondono, poi scappano.

Comunque anche se qualcuno riuscirà ad

acciuffarli difficilmente collaboreranno

come Leonardo Di Caprio in quel famoso

film hollywoodiano, “Prova a prendermi”.

Quelli della Mercedes sono ancora lì davan-

ti e a meno di terremoti tecnici onestamen-

te imprevedibili ci resteranno almeno per la

prima parte della stagione. Nei primi test

hanno fatto un po' gli gnorri, i pesci in bari-

le, poi hanno calato gli assi, mostrando alla

concorrenza che il vantaggio resta sconfor-

tante: un secondo, decimo più, decimo

meno. Gli ottimisti sperano comunque in un

campionato più equilibrato di quello dello

scorso anno e portano come argomenti la

questione affidabilità – quest'anno si

potranno usare solo quattro power-unit e

l'unico punto relativamente debole delle

nuovemonoposto di Stoccarda sembra esse-

re proprio l'affidabilità - oltre che i progres-

si della Ferrari e della Williams.

LE SPERANZE WILLIAMS

E DELLA COPPIA SEB-KIMI

O forse l'ordine andrebbe invertito, visto che

gli analisti danno al momento le monoposto

diGrove invantaggiodi unpaiodi decimi sul-

leRosse, anche se l'avviopotrebbe esserenon

facilissimo per Valtteri Bottas e Felipe Mas-

sa considerato che sui circuiti dove domina il

caricoaerodinamico lanuova vettura sembra

meno efficace. Per i pessimisti si tratterà di

un altro monologo anglo-tedesco, con Lewis

Hamilton e unNicoRosberg vogliosissimodi

rivincita unici, veri protagonisti della corsa al

titolo. Molto dell'interesse di un 2015 che in

ogni caso si preannuncia come anno di tran-

sizione è concentrato anche sulle prospettive

di Sebastian Vettel, la versione motorista di

Tom Hanks nel succitato film: riuscisse

"l'agente" tedesco, aiutato dal pungolo di un

ritrovato Kimi Raikkonen, non diciamo a

rendere la Ferrari subito vincente, ma perlo-

meno competitiva, ovvero capace di puntare

con continuità al podio e piazzare magari

qualche colpaccio, tutto lo show ne guada-

gnerebbe.Dando sollievoanche agli ascolti tv

che nell'ultima stagione sono andati triste-

mente in picchiata.

RED BULL DUBBIOSA

MCLAREN IN CRISI

Dietro le Big Three si fatica a individuare

un'outsider. La Red Bull è un piccolo

mistero: il telaio è buono, ma il propulso-

re made in Renault ancora fa le bizze, o

almeno così sostiene il team. Dietrich

Mateschitz fra l'altro non è uomo a cui

interessi recitare da comprimario troppo

a lungo, nel caso di un’altra annata storta

potrebbe anche decidere di cambiare

power unit, magari puntando sull’Audi

come già riportato. La McLaren appare in

discreto ritardo, con la Honda che fatica a

trovare la quadra con la power unit e la

tegola dell'incidente a Fernando Alonso a

complicare le cose. Il borsino del paddock

dà in ripresa Sauber-Ferrari e Lotus-Mer-

cedes, ma sempre di ripresina si tratta,

anche nel migliore dei casi. La Toro Ros-

so-Renault sarà interessante da seguire

per vedere come si comporterà la squadra

di F.1 più giovane di sempre (Carlos Sainz

jr e Max Verstappen), mentre per Force

India-Mercedes e Manor-Ferrari, ex

Marussia, gli interrogativi, ahinoi e ahilo-

ro, sono soprattutto economici.

UNA F.1 POCO EUROPEA

E POCO TRASPARENTE

Il 2015 dovrà dirci anche se una F.1 sem-

pre meno europea – appena 8 GP su 20,

con la novità-ritorno del Messico – è in

grado di trovare una strada sicura. Se

saprà finalmente scegliere fra sport e busi-

ness (azzardiamo la previsione: no) o

comunque trovare un compromesso

sostenibile, e soprattutto darsi regole cer-

te e durature che consentano a chi sta alla

porta (la Renault, ma anche la Honda in

versione costruttrori, e poi Audi, Toyo-

ta...) di entrare per rendere lo spettacolo

più interessante e vario. Non ultimo c'è il

problema trasparenza: gli incidenti capi-

tati a Jules Bianchi e Alonso sono stati

avvolti da una coperta di omertà che non

fa bene a nessuno. Fra un mesetto, dopo

le prime gare, ne sapremo di più. Intanto

accendiamo i motori, gentlemen, e speria-

mo di divertirci davvero.