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Che bilancio puoi trarre dei test pre-stagione completati
con DAV Racing?
“Mi trovo bene con il team, soprattutto con il nuovo direttore
tecnico Roberto Costa. Abbiamo fatto un grande lavoro nelle
prove, facendo sia simulazioni gara sia di qualifica, per impa-
rare ad usare al meglio la gomma nuova. Rispetto allo scorso
anno abbiamo fatto tanto sviluppo sulla macchina”.
Rispetto al 2014, in cui debuttasti con la F.3 Open, che
passi in avanti pensi di aver fatto?
“Credo di essere migliorato molto, anche perché guidavo
molto sporco, portando avanti lo stile del kart. Ho imparato a
sfruttare la macchina al meglio ed in Formula 3 è fondamen-
tale perché è una monoposto con un grande grip laterale ed
un’elevata velocità di percorrenza. Ho cambiato molte cose
anche intorno a me, concentrandomi al 100% su questo sport.
Adesso vivo vicino alla squadra, mi alleno tutti i giorni e cerco
di perfezionare anche le piccole cose, per poter fare la diffe-
renza”.
Essere l’unico pilota del team, pensi ti abbia aiutato o svan-
taggiato fino ad ora?
“Sicuramente svantaggiato, perché avere un compagno di
squadra con tanta esperienza, anche più forte di me, con più
tecnica, mi avrebbe potuto aiutare molto. Mi avrebbe fornito
più motivazione, ma anche nuovi riferimenti. D’altra parte è
stato comunque bello avere tutto il team concentrato su di me
e la macchina preparata intorno alle mie esigenze”.
Rispetto allo scorso anno sono cambiati gli penumatici. Hai
avvertito questa differenza?
“Molto. Con le Michelin la macchina è più facile da guidare a
gomme vecchie perché ha molto più grip. Questo aiuta ad aver
maggiore confidenza sulle curve veloci, sfruttando al meglio la
macchina. In qualifica è invece difficile perché se hai traffico o
imprevisti hai solo un paio di giri al massimo dell’aderenza”.
Che differenza c’è tra la F.4 e la F.3?
“La Tatuus di F.4 è una macchina addestrativa, che ti dà le
prime sensazioni di guida di una monoposto e non è molto svi-
luppata. Ha basso carico e non puoi fare molte modifiche. La
F.3 invece ti insegna a lavorare sulla vettura, a mio avviso si av-
vicina nettamente di più alla F.1”.
Quali sono gli obiettivi per la stagione 2015?
“Visti i risultati dei test e il potenziale che abbiamo dimostrato,
saremo in grado di lottare per la top-5”.
Lavori con Enrico Toccacelo che ti segue e ti guida. In che
modo il suo supporto influisce sul tuo operato?
“È la persona più importante per me, fondamentale. Mi aiuta
con la sua esperienza, mi guarda in giro per la pista, nelle curve
e mi dice dove sbaglio e come migliorare. È come un secondo
padre, sto sempre con lui e lo vedo quasi ogni giorno, c’è un
gran bel rapporto, di amicizia, e ci capiamo al volo”.
Il team manager della squadra è Matteo Davenia, che fino
a pochi anni fa correva. Che rapporto c’è tra voi?
“Se Enrico è come un padre, Matteo è quasi un fratello. Mi è
molto vicino perché avendo corso fino a pochi anni fa sa quali
sono le sensazioni della macchina e aiuta la coordinazione del
lavoro con gli ingegneri”.