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Stefano Semeraro
Confusi e infelici. Quelli della Mercedes sapevano che la Fer-
rari stava rimontando con intenzione bellicose, ma non si
aspettavano certo una botta del genere. «Ci hanno battuti
“fair and squadre” (senza se e senza ma, diremmo noi, ndr),
sono stati più forti di noi e hanno vinto con merito. Ovvia-
mente dispiace. Ma non è che si può vincere sempre. E co-
munque non è finita un'era». Toto Wolff ammette la
sconfitta con stile ma si vede che soffre di fronte al tripudio
Rosso. Anche perché stavolta il team non è stato certo im-
peccabile. La scelta di usare le medie in qualifica ha privato
Hamilton di una scelta nell'ultimo stint, quello in cui avrebbe
dovuto andare all'assalto di Vettel che si era messo in testa
alla gara grazie alla strategia di due sole soste. «La macchina
era molto sovrasterzante – ha spiegato l'inglese – non riu-
scivo a gestirla bene ma con le medie le cose erano miglio-
rate. Così mi aspettavo che mi avrebbero di nuovo montate
quelle, invece mi sono ritrovato con le dure...». Un Hamilton
nervosetto, che in pista ha anche risposto male ad una co-
municazione radio: «Ehi, non parlatemi in curva, rischio di
sbagliare». Secondo Lauda montare le dure era comunque
la scelta migliore, perché le medie avrebbero rischiato di
degradarsi prima della fine del GP (18) giri, ma allora è evi-
dente che la McLaren qualche problemino con il consumo
degli pneumatici ce l'ha. Come ha confermato indiretta-
mente anche lo stesso Hamilton: «restare fuori come ha
fatto Vettel durante la safety car? Non credo avrebbe cam-
biato molto, loro hanno semplicemente degradato di meno
le gomme». Alla fine è Rosberg quello che dà il tono esatto
della sorpresa Mercedes: «la Ferrari? Be', fra starci vicini e
batterci c'è una bella differenza. Comunque lotteremo per
tornare avanti». Forse è circolata anche un po' di presun-
zione in casa delle Frecce d'Argento. La calma del più forte
che è scivolata un po' verso l'arroganza di chi è convinto di
poter dominare. «Negli ultimi due anni non avevamo sba-
gliato nessuna strategia, non mi attaccherei a queste cose»,
ha negato Wollf. «Ci troviamo di fronte ad una nuova sfida,
affronteremo anche questa. Con tranquillità e sviluppando
ancora la vettura. Abbiamo le forze necessarie per respin-
gere l'attacco». Un attacco che nessuno si aspettava così
forte, e così immediato.