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GP MALESIA

Red Bull

Massimo Costa

A volte sarebbe meglio non parlare troppo, non

spargere veleno e accuse. C’è il rischio che poi i fatti

dimostrino il contrario di quello che si vuole far cre-

dere. Christian Horner ed Helmut Marko avevano

allestito il teatrino della polemica dopo il pessimo

fine settimana di Melbourne vissuto dalla Red Bull.

Pungenti contro la Renault che fornisce loro la

power unit, lagnosi contro la FIA alla quale chiede-

vano di intervenire per fermare il dominio Merce-

des. Ma a Sepang è accaduto che qualcuno dietro

le quinte ha modificato la sceneggiatura. La Merce-

des è stata battuta dalla Ferrari, quindi progettando

una vettura competitiva e adottando una valida

strategia, le W06 non sembrano poi essere così im-

prendibili in questo avvio di campionato. La Toro

Rosso, che impiega la stessa power unit Renault

della Red Bull, in gara si è messa alle spalle le due

RB11, sulle quali Newey sarà meglio intervenga, con

una certa facilità. E lo ha fatto con due piloti debut-

tanti e con una STR10 che per nascere ha richiesto

un budget nettamente inferiore a quello delle mo-

noposto di Adrian Newey. Una beffa dietro l’altra,

insomma, per Horner e Marko che hanno pensato

bene di chiudere la bocca nel dopo Sepang. Un si-

lenzio assordante. Vedere Daniel Ricciardo e Daniil

Kvyat scornarsi per un nono posto e lottare con la

Force India è stato deprimente. Kvyat è anche stato

speronato da Nico Hulkenberg alla curva 2 (il tede-

sco è stato poi penalizzato, ma il russo non è im-

mune da colpe) mentre Ricciardo ha avuto problemi

ai freni e una macchina mai competitiva nonostante

il buon exploit in qualifica col quarto tempo. Alla vi-

gilia di Sepang si è anche parlato del futuro della

Red Bull. Un uomo come Dietrich Mateschitz, abi-

tuato a vincere, potrà sopportare due stagioni in

F.1, con investimenti economici enormi, fallimen-

tari? La paura di tanti è che il magnate austriaco si

stanchi e abbandoni tutto, ma è anche vero che in

F.1 la Red Bull non ha vinto subito, il percorso com-

piuto è stato lungo, Mateschitz ha dimostrato di

avere tanta pazienza. Saprà averne anche ora,

aspettando il ritorno nell’elite mondiale?