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Come è arrivata la chiamata ufficiale di Lamborghini?
“Tutto è partito a inizio 2014. Dopo l’inverno mi ritrovavo senza
un programma sportivo e mi è stato proposto di prendere
parte al Super Trofeo. Penso sia stata una buona scelta perché
mi hanno messo alla prova e da parte loro è poi arrivata la chia-
mata per l’ingaggio ufficiale per il 2015”.
Quali sono gli obiettivi di quest’anno?
“L’obiettivo principale è quello di vincere a Monza all’esordio.
Nel campionato non sappiamo poi come proseguiranno le
cose, ma cogliere il successo, al debutto, davanti al pubblico di
casa sarebbe una grande conquista. Sicuramente poi anche la
24 Ore di Spa-Francorchamps avrà un peso rilevante, ma ad
ogni gara dovremo porci un obiettivo”.
Quali sono i punti di forza della vostra Huracan? Quali in-
vece quelli deboli?
“Abbiamo un ottimo degrado degli pneumatici. A gomma
usata siamo incredibilmente costanti, motivo che ci fa credere
di poter cogliere dei buoni risultati. Come punti negativi in-
vece, non è che ci sia qualcosa che spicchi, devo dire che è una
macchina abbastanza equilibrata”.
Come ti trovi coi tuoi compagni di equipaggio?
“Benissimo. Con Mirko Bortolotti e Adrian Zaugg c’è un buon
feeling. Siamo un equipaggio competitivo, abbiamo grande
esperienza in monoposto e se non avremo problemi o impre-
visti penso che ci sia il giusto potenziale per fare bene”.
Sarà la prima volta in cui dovrai dividere l’abitacolo. Hai
qualche preoccupazione?
“Sicuramente è strano, ma mi fido di loro. Abbiamo fatto tante
prove di pit-stop e penso che siamo coordinati ormai”.
Facciamo un passo indietro: due anni fa interrompesti la
tua carriera in monoposto per passare al GT. Hai qualche
rimpianto?
“Sicuramente quando inizi a fare questo mestiere, vuoi arrivare
in Formula 1. È il sogno di tutti. Ad un certo punto però, biso-
gna essere realistici e capire che, senza un grande supporto
economico, l’unica alternativa che hai è sperare in una sostitu-
zione in qualche team GP2 . A quel punto abbiamo deciso di
puntare su una carriera da professionista e siamo arrivati fino
a qui”.
Lo scorso anno è stata una stagione un po’ strana. Che cosa
ti ha insegnato?
“Dal punto di vista tecnico mi ha insegnato a fare le partenze
lanciate e a gestire le gomme. La gara dura infatti un’ora ma hai
un solo set a tua disposizione, altrettanto per l’usura dei freni
e soprattutto nella bagarre con una macchina chiusa. Tutta
esperienza che mi tornerà utile quest’anno”.
Il tuo ruolo in Lamborghini non riguarda solo le gare…
“È vero. Faccio l’istruttore ai corsi. Insegno ai clienti come gui-
dare la macchina in pista. Non è facile, perché a volte la gente
non si aspetta le difficoltà di una vettura così complicata come
una SuperCar”.
Sei sempre stato tifoso di Raikkonen. Ora che la Ferrari è
tornata competitiva cosa ti aspetti da lui?
“Speriamo che riesca ad avere un po’ più di fortuna. Penso che
sarà molto competitivo, a livello di Vettel. Anche lui è un cam-
pione del mondo e si dimostrerà all’altezza della situazione”.