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Massimo Costa

C’è tanto entusiasmo, forse anche troppo, attorno al FIA F.3 European Championship.

E la presenza nel paddock di Silverstone, sede del primo appuntamento stagionale, del

presidente FIA Jean Todt e del responsabile FIA per le monoposto, Stefano Domeni-

cali, non ha fatto che rafforzare questa sensazione. Tante belle parole, la certezza di

avere raggiunto l’obiettivo prefissato (tanti iscritti e soprattutto molti giovani piloti)

anche se il percorso che si sta disegnando (F.4, F.3, F.2) continua a suscitare diversi in-

terrogativi che rimangono senza risposta. Per esempio, non sembrano porsi troppe

domande in FIA sulla qualità dei piloti presenti nel FIA F.3, alcuni di questi decisa-

mente non pronti per una categoria di così alto profilo internazionale, come hanno di-

mostrato i risultati emersi dal tracciato inglese. E che non fa che confermare i nostri

dubbi esposti su Italiaracing nelle ultime settimane, ovvero che la F.3 europea deve

ospitare piloti con un bagaglio di esperienza importante e non divenire una serie dove

si formano i piloti. Poi, certamente ci sono le eccezioni, confermate dai kartisti Callum

Ilott, a punti, e Alessio Lorandi, in crescita durante il weekend, oppure da Lance Stroll

che ha smentito velocemente i dubbi che gravavano attorno al suo nome. Ma per

quanto riguarda altri ragazzi visti in griglia di partenza, forse sarebbe stato meglio per

loro vivere una stagione nella F.Renault, che come sappiamo prepara al meglio i piloti

dal punto di vista agonistico.

Giovinazzi guida il campionato