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FORMULA 1
Ron Dennis
Ron, dopo aver fatto un passo indietro per rimettere in sesto
McLaren Automotive tra il 2009 e il 2014, negli ultimi sedici
mesi sei tornato al comando del McLaren Tecnology Group
come amministratore delegato e al contempo come presidente
del gruppo. Avevi promesso che tutto sarebbe andato in una
certa direzione ma, al momento, sembra che le cose vadano
nel senso opposto. In che modo pensa di invertire la rotta?
“L'ho detto prima e lo ribadisco adesso: abbiamo una monta-
gna da scalare e la scaleremo. Lo posso garantire. McLaren e
Honda condividono il gusto per la vittoria in Formula 1. Ci
siamo riusciti insieme in passato e lo faremo ancora una volta.
Per vincere in Formula 1 è necessario avere un partner com-
petitivo per la fornitura dei motori e la McLaren l'ha trovato nella
Honda. Abbiamo raggiunto grandi successi insieme alla Merce-
des vincendo dei mondiali con Hakkinen e Hamilton. Quando
però vieni declassato a team-cliente, il gusto della vittoria non è
più lo stesso. Bene, con la Honda non abbiamo questo problema
perché fornisce esclusivamente noi ed è concentrata solo su que-
sto.
Sapevamo che sarebbe stata una stagione difficile ma stiamo mi-
gliorando gara dopo gara. In Australia eravamo molto lontani dai
primi ma siamo riusciti a vedere la bandiera a scacchi. In Malesia
abbiamo fatto un netto passo in avanti e i distacchi si sono ridotti,
anche se è venuta a mancare l'affidabilità. In Cina siamo miglio-
rati ulteriormente e abbiamo visto il traguardo con entrambe le
vetture. In Bahrain abbiamo avuto qualche problema con la mac-
china di Jenson ma Fernando è stato costante nei tempi e ab-
biamo sfiorato la zona punti. Naturalmente non sono questi i
traguardi a cui aspiriamo ma stiamo procedendo nella giusta di-
rezione. Non sto dicendo che il nostro sviluppo sarà lineare. In
certe occasioni le nostre prestazioni miglioreranno sensibilmente
e in altre avremo dei cali. Di sicuro, però, la nostra curva di ap-
prendimento verterà verso l'alto.
E questo non avverrà per caso. Sarà il frutto di un'attenta piani-
ficazione messa a punto da me, Jonathan Neale, Eric Boullier e
naturalmente da Yasuhisa Arai della Honda insieme al suo staff.
McLaren e Honda metteranno a frutto questi sforzi. Lo posso ga-
rantire. Vinceremo insieme e lo faremo dominando. Al momento
non sono in grado di stabilire delle scadenze per raggiungere
questo obiettivo. Ciò che posso dire è che, ogni volta che entro
nel McLaren Tecnology Centre e incontro la gente che ci lavora,
vedo passione, ambizione e fiducia. Tutto ciò mi rende orgo-
glioso. Per farla breve: Jenson e Fernando sono la miglior coppia
di piloti in circolazione. Entrambi sono campioni0 del mondo e
hanno alle spalle oltre cinquecento Gran Premi insieme. Magnus-
sen è il miglior terzo pilota di tutto il lotto. Non dimentichiamo
che è arrivato secondo alla sua prima gara. Dietro le quinte ab-
biamo Stoffel Vandoorne e Nyck de Vries, i quali stanno ben fi-
gurando in GP2 e Renault World Series. Questi cinque piloti
sono stati selezionati e messi insieme meticolosamente, per
me sono come una famiglia. Torneremo a vincere e lo faremo
tutti insieme”.
Torniamo alla realtà. Lo scorso anno la McLaren lottava con la
Force India, quest'anno con la Marussia. Avevate previsto tale
eventualità?
“Onestamente questa domanda mi sembra senza senso. Come
ho già detto, in Australia eravamo lontanissimi dalla vetta ma
stiamo facendo dei progressi significativi gara dopo gara. In
Bahrain Button ha accusato dei problemi di affidabilità che non
gli hanno permesso di affrontare qualifiche e gara ma Alonso
in qualifica si è messo dietro non solo le Marussia ma anche
una Toro Rosso, una Lotus e una Red Bull. E per poco non è an-
dato a punti”.
La Honda sembra avere intrapreso un percorso diverso ri-
spetto agli altri costruttori. E come dice il proverbio "chi segue
le orme degli altri si ritroverà sempre dietro". Non le sembra
che la Honda stia prendendo un sentiero un po' troppo lon-
tano da quelli maggiormente battuti?
“La Honda progetta più motori di qualsiasi altra azienda al
mondo. Realizza motori di varie cilindrate per auto, moto, fuo-
ristrada, imbarcazioni, aerei e anche per impianti energetici.
Alcuni di questi sono a benzina, altri a gasolio. Alcuni sono raf-
freddati ad aria, altri ad acqua. Alcuni sono dei piccoli motori
da 25cc, altri potenti V8 da 4.0 litri. Potrei andare avanti, ve lo
assicuro. Perché dico tutto questo? Lo dico perché, quando si
parla di progettazione di power-unit, Honda è al primo posto
a livello globale. I loro progettisti e dirigenti sanno che la
power-unit progettata per la Formula 1 non è ancora la mi-
gliore ma lo sarà presto. Lo sappiamo anche noi. Lo sanno
anche i nostri piloti e tutti gli altri che vorrebbero guidare le no-
stre vetture. Quindi, per rispondere alla domanda, non mi pre-
occupa per nulla il fatto che la Honda abbia intrapreso un
percorso innovativo nella progettazione del nostro propulsore.
Nel lungo periodo penso che saranno i nostri competitors a
doversi preoccupare”.