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L'australiano del team Penske

domina sullo stradale ricavato

all’interno dell’ovale più famoso

del mondo, ma ora l'attenzione

si sposta sul "big prize" di

Indianapolis del 24 maggio.

Una corsa che sia il Capitano,

sia il campione in carica, vogliono

assolutamente conquistare

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Marco Cortesi

E' stato il Will Power dei tempi migliori quello che si è

visto al Grand Prix di Indianapolis. Proprio come aveva

abituato tutti sin dai suoi primi passi in IndyCar, l'austra-

liano ha dominato dall'inizio alla fine, mettendo in riga gli

avversari e lasciando ben poche possibilità di risposta,

prendendosi anche la rivincita dopo il marchiano errore di

Barber. Ora, anche se la 500 Miglia sarà un'altra storia,

può contare su un buon momento di forma e psicologico,

elemento fondamentale nella rincorsa alla gara più cele-

bre del mondo. Dopo aver dimostrato di aver finalmente

dei rapporti... civili con i circuiti ovali, Power avrà una

delle sue migliori chance, e peserà il fatto di poter con-

tare sul pacchetto che senza dubbio rappresenta un

punto di riferimento. Da quello che si è visto nei primi

test, ci si aspetta che il marchio Chevrolet si possa im-

porre anche con il pacchetto aerodinamico da ovale, pur

se con un margine più ridotto di quanto si è potuto ap-

prezzare sugli stradali della prima parte del 2015. In Pen-

ske si spera che difficoltà del costruttore giapponese

possano andare a compensare la supremazia avuta dal-

l'Andretti Autosport nelle ultime edizioni della maratona

dell'Indiana. E sono speranze fondate, dato che la com-

pagine di Michael Andretti sembra non essere nemmeno

più quella di punta del brand nipponico.