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GP SPAGNA
Nico Rosberg
Stefano Semeraro
Un Calimero che è sempre stato biondo, biondissimo, ma che
ultimamente aveva l'umore più nero della notte. Sempre sver-
niciato da Lewis Hamilton, che per giunta lo umiliava psicolo-
gicamente parlando di confronti a «macchine pari» con Vettel.
E Rosberg, quello che corre con l'altra Mercedes? Rosberg
chi?, pareva rispondere – renzianamente - Lewis. Non c'è giu-
stizia, però, come mugugnava il Calimero original, il pulcino
nero dei Carosello anni '70. Rosberg, invece, è rinato a Barcel-
lona. Pole e vittoria quasi in carrozza, anche grazie alla par-
tenza-horror della superstar di Stevenage. Nico è scattato via
subito, approfittando di quell'inciampo, e nemmeno il cambio
di strategia di Hamilton, che ha provato a passare a tre soste
ma è riuscito a rimettere il musetto davanti solo per il gioco
dei pit-stop (di cui uno non riuscito al meglio), lo ha impensie-
rito. Nel finale Lewis ha chiesto pista libera, licenza di attac-
care. Dalla radio gli sono arrivati mutismi eloquenti, la paura di
friggere la power unit ormai un po' fanè lo ha convinto defini-
tivamente che non era giornata. E lo sguardo da bambino of-
feso in conferenza stampa valeva più di mille dichiarazioni.
L’occasione di Nico
che ha preso al volo
Insomma, a Rosberg si è offerta un'occasione, e il Calimero
biondo ha saputo afferrarla al volo. Dimostrando che la rasse-
gnazione è un concetto ancora lontano, anzi. Prima vittoria
della stagione, primi sorrisi convinti, e uno svantaggio su Hamil-
ton ridotto di 7 punti, da 27 a 20. Il massimo, probabilmente,
che si poteva fare al momento. «E' stato un weekend per-
fetto», ha ammesso il tedesco. «La pole, la gara, la macchina
praticamente perfetta per cui devo ringraziare il team. In gara
sono finalmente riuscito a partire bene, c'è voluto un po' di
tempo ma oggi ha funzionato». In Mercedes continuano a ripe-
tere che va bene la competizione interna, per carità, ma l'im-
portante è il team. Nico ha spiegato con grande candore che
a lui delle logiche aziendali interessa il giusto. «A un certo
punto ho pensato che magari, chissà, Vettel avrebbe potuto
anche mettersi dietro Lewis. Per me sarebbe stato meglio, per
il team invece va bene così, bisogna accettarlo. Sette punti
sono meglio di niente e per la squadra questa doppietta è fan-
tastica, specie dopo la sosta di tre settimane».
E ora Monaco, dove
cominciò il grande freddo
Ora tocca a Monte-Carlo, la gara di casa di Nico, che nel Prin-
cipato ha vinto le due ultime edizioni del GP e dove il rapporto
tra i due uomini Mercedes si ruppe definitivamente 12 mesi fa,
il sabato della qualifica, quando Rosberg arrivò lungo parcheg-
giando in zona da bandiera gialla dopo aver segnato il primo
tempo impedendo così a Hamilton, che era in pista per bat-
terlo, di segnare la possibile pole. Il furbetto Calimero biondo,
a Monaco, che poi è casa sua da sempre, avrà un'altra occa-
sione per trasformarsi in cigno
Dopo quattro gare passate curarsi i lividi lasciati da Hamilton, Rosberg è rinato
in Spagna, centrando pole e vittoria anche grazie alla pessima partenza
del rivale. E a Monte-Carlo vuole il bis per ridiscutere le gerarchie del team