Background Image
Previous Page  8 / 64 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 8 / 64 Next Page
Page Background

8

GP SPAGNA

Nico Rosberg

Stefano Semeraro

Un Calimero che è sempre stato biondo, biondissimo, ma che

ultimamente aveva l'umore più nero della notte. Sempre sver-

niciato da Lewis Hamilton, che per giunta lo umiliava psicolo-

gicamente parlando di confronti a «macchine pari» con Vettel.

E Rosberg, quello che corre con l'altra Mercedes? Rosberg

chi?, pareva rispondere – renzianamente - Lewis. Non c'è giu-

stizia, però, come mugugnava il Calimero original, il pulcino

nero dei Carosello anni '70. Rosberg, invece, è rinato a Barcel-

lona. Pole e vittoria quasi in carrozza, anche grazie alla par-

tenza-horror della superstar di Stevenage. Nico è scattato via

subito, approfittando di quell'inciampo, e nemmeno il cambio

di strategia di Hamilton, che ha provato a passare a tre soste

ma è riuscito a rimettere il musetto davanti solo per il gioco

dei pit-stop (di cui uno non riuscito al meglio), lo ha impensie-

rito. Nel finale Lewis ha chiesto pista libera, licenza di attac-

care. Dalla radio gli sono arrivati mutismi eloquenti, la paura di

friggere la power unit ormai un po' fanè lo ha convinto defini-

tivamente che non era giornata. E lo sguardo da bambino of-

feso in conferenza stampa valeva più di mille dichiarazioni.

L’occasione di Nico

che ha preso al volo

Insomma, a Rosberg si è offerta un'occasione, e il Calimero

biondo ha saputo afferrarla al volo. Dimostrando che la rasse-

gnazione è un concetto ancora lontano, anzi. Prima vittoria

della stagione, primi sorrisi convinti, e uno svantaggio su Hamil-

ton ridotto di 7 punti, da 27 a 20. Il massimo, probabilmente,

che si poteva fare al momento. «E' stato un weekend per-

fetto», ha ammesso il tedesco. «La pole, la gara, la macchina

praticamente perfetta per cui devo ringraziare il team. In gara

sono finalmente riuscito a partire bene, c'è voluto un po' di

tempo ma oggi ha funzionato». In Mercedes continuano a ripe-

tere che va bene la competizione interna, per carità, ma l'im-

portante è il team. Nico ha spiegato con grande candore che

a lui delle logiche aziendali interessa il giusto. «A un certo

punto ho pensato che magari, chissà, Vettel avrebbe potuto

anche mettersi dietro Lewis. Per me sarebbe stato meglio, per

il team invece va bene così, bisogna accettarlo. Sette punti

sono meglio di niente e per la squadra questa doppietta è fan-

tastica, specie dopo la sosta di tre settimane».

E ora Monaco, dove

cominciò il grande freddo

Ora tocca a Monte-Carlo, la gara di casa di Nico, che nel Prin-

cipato ha vinto le due ultime edizioni del GP e dove il rapporto

tra i due uomini Mercedes si ruppe definitivamente 12 mesi fa,

il sabato della qualifica, quando Rosberg arrivò lungo parcheg-

giando in zona da bandiera gialla dopo aver segnato il primo

tempo impedendo così a Hamilton, che era in pista per bat-

terlo, di segnare la possibile pole. Il furbetto Calimero biondo,

a Monaco, che poi è casa sua da sempre, avrà un'altra occa-

sione per trasformarsi in cigno

Dopo quattro gare passate curarsi i lividi lasciati da Hamilton, Rosberg è rinato

in Spagna, centrando pole e vittoria anche grazie alla pessima partenza

del rivale. E a Monte-Carlo vuole il bis per ridiscutere le gerarchie del team