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Massimo Costa
E’ salito sul podio, dopo aver stretto la mano a Nico Rosberg,
con gli occhiali da sole, era serio, poco propenso a mostrarci il
suo bel sorriso come fa con grande generosità quando tocca a
lui alzare la coppa del primo classificato. Si è sentito dominato,
battuto in tutto e per tutto da quel pilota che pensava di avere
definitivamente sottomesso. E’ stato un brutto colpo per Lewis
Hamilton, a cui non piace mai perdere, soprattutto se a vincere
e a segnare la pole è quello del pianerottolo di fianco. Dopo
quattro pole e tre vittorie, la leadership nel mondiale, la sensa-
zione che quest’anno il titolo mondiale non glielo può soffiare
nessuno, ma proprio nessuno, la certezza che Rosberg fosse
entrato in un tunnel senza fine, il risveglio è stato molto amaro.
Diciamo pure che Nico gli ha assestato una di quelle sberle che
fanno male. Ora non è per facile retorica, ma dopo il Bahrain,
Hamilton si è sottoposto a una lunga serie di impegni che lo
hanno portato anche a New York. Sempre più star e meno pi-
lota? Quei decimi persi in qualifica a vantaggio di Rosberg pos-
sono essere figli di una certa stanchezza, mancanza di quella
totale e maniacale concentrazione che spesso ha caratterizzato
Hamilton? Se poi ci aggiungiamo la brutta partenza… O forse
no, forse Rosberg si è semplicemente espresso su valori che
non trovava più e finalmente è riuscito a mettere tutto perfet-
tamente insieme e a Hamilton non è rimasto che prenderne
atto. Che qualche volta sì, può anche perdere e che su certe
piste Rosberg può fare la differenza. Nella seconda parte del
Gran Premio abbiamo rivisto l’Hamilton cannibale di sempre,
capace di segnare tempi sul giro magistrali, di tenere un ritmo
infuocato quando ha provato a raggiungere Rosberg nono-
stante dai box gli avessero detto che era impossibile, manca-
vano pochi giri ormai e il divario era alto. Ma lui ci ha dato
dentro lo stesso. Non si arrende Lewis, uno a cui piace trasfor-
mare l’impossibile in cose fattibili. Però, il suo ingegnere aveva
ragione, e a una manciata di tornate dal traguardo ha alzato
bandiera bianca. Ma non gli è proprio piaciuto. E siamo certi
che a Monte-Carlo arriverà con tanta voglia di ribadire chi è il
numero uno. Rosberg e Vettel sono avvisati.