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parti si sono trovate d'accordo nell'esigenza di lavorare insieme
per approvare definitivamente e sottoporre all'autorizzazione
del Consiglio Mondiale della Fia le nuove regole e renderle
operative il prima possibile».
Le proposte, come è ovvio, si sono attirate commenti positivi
ma anche critiche e dubbi. Se infatti non può far piacere no-
tare come anche nelle alte sfere si sia preso coscienza che qual-
cosa va fatto per tornare ad uno show più appetibile, ci si
chiede ad esempio che impatto possa avere sulla sicurezza la
reintroduzione dei rifornimenti. Che costano denaro e soprat-
tutto tempo: e considerato che ormai i team si sono abituati a
pit-sop sotto i tre secondi, viene da chiedersi se il rischio non
è eccessivo. Anche l'idea delle mescole libere sotto sotto non
convince del tutto. A produrle sarà comunque solo la Pirelli, e
tutti già in partenza sanno con buona approssimazione quanto
possono durare e rendere i vari “compund”. Il pericolo, in-
somma, è che la libertà alla fine sia più una questione di fac-
ciata che di reali alternative.
La volontà di rendere la F.1 di nuovo una categoria regina as-
soluta per quanto riguarda la velocità, con vetture meno facili
da “domare”, trova invece tutti abbastanza d'accordo. A par-
tire da Toto Wolff, grande capo della Mercedes F.1. «Se po-
tremo rendere le future monoposto più veloci di sei secondi
di quelle attuali», spiega Wolff, «significa che avremo le F.1
più veloci della storia. Una cosa eccitante, che ha incontrato il
gradimento di tutti. Quello che vogliamo è avere le macchine
più veloci del pianta. Credo che accadrà, ed veramente una
grande notizia».