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Stefano Semeraro

E lui se la ride. Non ha vinto, ma il secondo posto a Monaco

che gli ha regalato la papera della Mercedes vale oro colato

e fa bene al morale del team di Maranello, che al netto delle

malignità sull'inciucio (presuntissimo) con la Mercedes ha ca-

pito quale è il suo ruolo per quest'anno: restare vicino, re-

stare in agguato, e approfittare di ogni occasione buona per

raggranellare punti e minare il morale dei rivali tedeschi. Per-

ché anche il più sicuro dei team, quando vede che gli avver-

sari faticano, ma stanno lì, appesi con le unghie, e non

mollano, non cedono, non si rassegnano – anzi se la ridono

di gusto – alla fine un po' di dubbi se li fa venire.

Seb rincuora Lewis

e ricorda la Corea 2010

Seb a mettere le ruote davanti alla Mercedes ci ha provato

all'inizio, affiancando allo start Rosberg, cercando il colpac-

cio anche a costo di derapare un po' fra i guard-rail del Prin-

cipato. Ma ci è riuscito alla fine, grazie al papocchio tedesco.

Sul podio ha piazzato la battuta a Brundle che gli parlava

della delusione di Hamilton, della vittoria poco meritata di

Rosberg: «be', ma io sono contento!». Burlone, non ganassa,

non spaccone fuori luogo, tanto che al termine della gara si

è avvicinato al suo amico Lewis, ha provato a consolarlo. «Sa-

pessi come sentivo io l'anno scorso a stare dietro a Ric-

ciardo», deve avergli detto. In pubblico ha ricordato la sua

delusione in Corea, nel 2010: «A tre giri dalla fine ero in

testa, ma il motore è saltato. Mancavano tre GP al termine

della stagione e Alonso, che allora era il mio rivale più peri-

coloso, ha vinto la gara. Allora mi sarebbe piaciuto finire

terzo, ma mi rendo conto che la situazione di Lewis stavolta

è diversa».

La pressione di Hamilton

Vettel boccia i boy grid

Si è anche concesso una battuta sul muso della Ferrari, più

lungo di quello della Mercedes: «Ho fatto cenno a Hamilton

che per quello sarei arrivato comunque prima di lui. Negli ul-

timi giri mi ha messo davvero sotto pressione con le super-

soft, le mie gomme erano freddissime e su questo dobbiamo

ancora lavorare tanto, perché in qualifica è davvero dura por-

tarle a temperatura. Comunque è stata una bella gara, e

devo dire grazie al team, che ha lavorato al 1000 per cento,

specie per il motore, che era davvero ottimo, molto perfor-

mante in rettilineo. In Canada sarà un'altra storia, ma non

vogliamo concedere nulla alla Mercedes, e raccogliere tutti

i punti possibili». Una cosa sola non è davvero andata giù a

Vettel del weekend monegasco: i grid-boys. «Ma che roba

è?», ha esclamato commentando la scelta politically correct

degli organizzatori di schierare dei ragazzi in short e sandali

al posto delle solite modelle donne. «Parcheggi la macchina

e ti ritrovi a fianco di George o Dave. No, ne parlerò con Ber-

nie Ecclestone...».