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GP MONACO
Red Bull
Massimo Costa
Dapprima l’ordine perentorio a Daniil Kvyat di lasciar passare
Daniel Ricciardo, nelle battute finali del Gran Premio, perché
con le super soft poteva andare a prendere il terzo posto.
Poi, quando dal muretto Red Bull hanno capito che il tentativo
era impossibile, è stato inviato il contrordine: Ricciardo, ral-
lenta e ricedi la posizione a Kvyat. Un bel gesto, non c’è che
dire, e che è arrivato da una squadra che è spesso stata ac-
cusata di favoritismi incondizionati e a senso unico qualche
stagione fa, per non parlare dell’acidità che ha colpito la di-
rigenza Red Bull da due stagioni a questa parte, ovvero quelle
in cui non lotta più per il mondiale, che vorrebbe far cambiare
le regole in maniera decisamente poco sportiva. Ma nel Pri-
nicipato, forse per via dell’ebrezza delle buone prestazioni
dei suoi piloti, c’è stata questa ventata di buonismo. Buone
notizie sono poi arrivate da Kvyat che ha finalmente messo in-
sieme i “pezzi” e su uno dei tracciati più difficili della stagione
ha realizzato il quinto tempo in qualifica e il quarto posto in
gara, miglior piazzamento in F.1 della sua ancora breve car-
riera. Chi non sarà troppo soddisfatto è Ricciardo, abituato a
ben altro che alla quinta piazza, ma questo passa per ora il
convento e comunque rimane pur sempre il più bel risultato
2015. Vedremo fra due settimane se anche a Montreal, più
veloce e dove entra in gioco il telaio e la power unit Renault,
la Red Bull saprà ripetersi su questi livelli o se i piazzamenti
positivi di Monaco sono stati figli del talento dei due “Da-
niele”.