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Williams
Come nel 2014 Bottas e Massa nulla hanno potuto per tenere
il passo dei migliori, relegati nelle ultime file dello
schieramento e mai in gara. Grande delusione per questo
team che non riesce a rimanere su certi livelli con costanza
Massimo Costa
Come è possibile che una monoposto che ri-
mane sempre nei primi dieci in qualifica, lotta
per il podio o quanto meno per concludere tra
i primi cinque in gara, arriva a Monte-Carlo e si
trasforma in una Sauber qualsiasi? Inspiega-
bile, almeno per noi “umani”, il problema è che
lo è anche per coloro che hanno progettato la
FW37 e che dovrebbero fornire risposte. Ma
non vanno più in là di frasi di circostanza, imba-
razzate, del tipo: “Dobbiamo capire cosa non
è andato”, che potrebbe dirle anche il nostro
barista di fiducia sotto casa. Se poi pensiamo
che anche nel 2014 a Monte-Carlo la Williams
ebbe un crollo, la situazione peggiora perché
significa che non si è capito come risolvere il
problema. In F.1 succedono questo ogni tanto,
avvenimenti che ti lasciano stordito, vedi l’im-
barazzante chiamata ai box di Lewis Hamilton
da parte della Mercedes, o il crollo della Wil-
liams. Felipe Massa dodicesimo in prova, poi
subito col musetto danneggiato e costretto ai
box al 1° giro e a un Gran Premio demotivante.
Valtteri Bottas che molti vedono come il rim-
piazzo di Kimi Raikkonen che fa peggio di
Massa in qualifica, risultando sedicesimo, e poi
quattordicesimo in gara. Tristezza totale per
quello, lo ripetiamo per la ventesima volta, che
doveva essere il team anti Mercedes e invece
non è più capace di rimanere su certi livelli con
costanza.