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FORMULA 1
Max Verstappen
andati bene. Certo c’è sempre da migliorare, devo maturare
ancora un po’, ma abbiamo mostrato un buon passo e ho lot-
tato con piloti esperti, quindi si sono soddisfatto”.
Ci sono molte piste che non conosci, come ad esempio Mon-
treal. Come le impari?
“La parte più grande del lavoro è sicuramente fatta al simula-
tore, che è molto realistico che ti regala la giusta prospettiva
di guida. Ogni tanto guardo anche come altri piloti hanno corso
in passato su certi tracciati, ma certamente la tecnologia che
abbiamo sviluppato al simulatore è l’esperienza più realistica
che possiamo avere. Chiaramente anche la squadra ti mette a
disposizione un bagaglio tecnico di esperienza e set-up che ti
rende pronto a scendere in pista, come a Monaco, dove non
conoscevo la pista, ma siamo stati subito al top”.
Appunto a Monaco nelle prove libere sei balzato subito al ver-
tice della classifica, te lo aspettavi?
“A dire il vero no, sapevamo di poter avere un buon passo, ma non
di essere così veloci sin da subito. Imparare una pista normale è più
facile che un cittadino perché ci sono molte insidie. Anche con la
Formula 3 lo scorso anno ero al debutto assoluto a Pau, ma gestire
la potenza di una Formula 1 tra i muretti non è facile”.
Al momento sembra che il punto debole di Toro Rosso, e Red
Bull, sia il motore. Verranno introdotti dei miglioramenti que-
sta estate?
“Al momento sembra dura, ma degli aggiornamenti ci saranno.
Credo sia difficile durante la stagione chiudere il gap con Mer-
cedes o Ferrari, ma sono certo che Renault farà di tutto per
fornirci il meglio”.
Cosa succederà invece per quanto riguarda lo sviluppo della
macchina?
“Avremo un pacchetto previsto per l’Austria. Anzi sino ad ora
sono rimasto sorpreso di come a Barcellona fossimo stati com-
petitivi perché non ce lo aspettavamo in quell’occasione. Il
team porta sempre qualche novità, ma fare la terza fila in qua-
lifica è stato grandioso, anche se la caratteristiche del circuito
si adattavamo ad una macchina come la nostra che ha un buon
carico aerodinamico. L’obiettivo rimane quello di poter stare
davanti a Sauber, Lotus e Force India”.
Il tuo compagno Sainz ha detto che la F.1 è mentalmente orri-
bile per un pilota, nel senso che stressa molto. È così anche
per te?
“Sinceramente no. Io mi godo quello che mi succede intorno,
ho sempre voluto essere un pilota di Formula 1 e quindi per
me si tratta semplicemente di vivere il mio sogno. Non ne
ho mai abbastanza e mi godo ogni momento. Penso che fi-
sicamente sia più duro che una decina di anni fa, ma è cam-
biato il modo di guidare, devi salvare energia, magari non
puoi sempre spingere la vettura al limite, ma è parte del
gioco”.