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Massimo Costa
E adesso è normale, quasi fisiologico, che si inizi a
pensare a lui quale compagno di squadra di Seba-
stian Vettel nel 2016. Almeno non si dovrà cambiare
la bandierina sulla fiancata della monoposto… Val-
tteri Bottas è una grande speranza della F.1 e di un
Paese intero, la Finlandia, e a Montreal lo ha voluto
evidenziare alla sua maniera, prendendosi il primo
podio 2015 per sé e per la Williams-Mercedes. Dopo
due quarti posti, Bottas ringraziando Kimi Raikkonen
che forse tra qualche settimana scalzerà a Maranello,
è salito in terza posizione sfruttando al meglio il te-
stacoda del connazionale. La FW37 è nata per cir-
cuiti a basso carico (attenzione alle prestazioni di
Spielberg tra due settimane) e così dopo la figurac-
cia monegasca, dove le Williams parevano le Manor,
è arrivato il risultato che rincuora una squadra intera
oltre che sponsor e affini. Anche se, diciamola tutta,
il divario di 40” dalle Mercedes rimane pesante.
Veloce in qualifica
non come Kimi…
Con la sua voce profonda e uno sguardo che non
tradisce mai emozioni particolari, Bottas ha spiegato
che è riuscito a ottimizzare tutto nel corso del Gran
Premio. Si riferisce all’opportunità presentatasi per
giungere terzo al traguardo dopo la giravolta di
Raikkonen, e al cambio di strategia studiato dal
team, da due a un pit-stop, nonostante qualche ri-
schio all’orizzonte. Tutto ha funzionato alla perfe-
zione, il recupero di Raikkonen alle sue spalle nei giri
finali è stato perfettamente rintuzzato da Valtteri,
freddissimo in quei momenti decisamente caldi.
Quando la monoposto lo supporta, Bottas non
manca mai l’appuntamento con le zone privilegiate
della classifica sia della qualifica, dove sa “cavare”
un giro secco rapido, sia in gara. E a proposito della
sessione che determina lo schieramento di partenza,
la capacità di spremere al massimo la vettura per un
solo giro segna un altro punto a suo favore nel con-
fronto con Raikkonen.
La grande e bella
rimonta di Massa
A Montreal, nelle prime posizioni, è mancato Felipe
Massa, tradito dalla mancanza di potenza in quali-
fica. Il brasiliano, come Sebastian Vettel, ha saputo
divertire il pubblico per la sua bellissima rimonta.
Massa da quindicesimo ha concluso sesto a suon di
sorpassi, duelli ruota contro ruota come quello con
l’arcigno Marcus Ericsson, e nonostante le varie lotte
ingaggiate ha gestito bene gli pneumatici com-
piendo un solo pit-stop. Il rammarico di Massa è
però elevato, ha ammesso che il podio poteva es-
sere alla sua portata o quanto meno il quarto posto.
Il brasiliano è comunque un tipetto dalla scorza dura,
non si lascia certo abbattere per queste sciocchezze
e di certo, una volta di più, ha mostrato a tutti che
quel Massa “ombra” negli ultimi due anni in Ferrari
appartiene a un passato ormai cancellato.