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una bella storia. Ora toccherà a lui rimanere su questi livelli se

vuole diventare la nuova proposta della Russia nel motorsport

da affiancare al già affermato Daniil Kvyat e a Sergey Sirotkin,

protagonista in GP2. In gara 2 infatti, Orudzhev è partito nuo-

vamente dalla prima fila avendo ripetuto il secondo tempo in

qualifica 2, ma alla prima frenata ha mancato il punto di quel

metro che lo ha portato largo nella via di fuga uscendo dalla

top 10.

La partita è tra

Rowland e Vaxiviere

Budapest ha definito in maniera piuttosto netta quelli che sono

i valori in campo, confermando quanto visto ad Alcaniz, Mo-

naco e Spa. Rowland e Matthieu Vaxiviere sono i due rivali, i

due contendenti, che fino al termine del campionato se le “da-

ranno” gara dopo gara per conquistare quel titolo che nel 2014

è andato a Carlos Sainz. L’inglese del team Fortec ha concluso

terzo la prima corsa, ma ha vinto la seconda grazie ad una par-

tenza strepitosa dalla terza fila che gli ha permesso di imboc-

care al comando la prima curva. Vaxiviere, quarto in gara 1, ha

pagato caro il pessimo avvio nella seconda corsa imitando il ri-

vale Rowland che nella frazione del sabato aveva tentennato.

Il francese di Lotus Charouz aveva ottenuto una bella pole in

qualifica 2 che però non ha messo a frutto concludendo se-

condo. Spesso a Budapest la pole è sinonimo di vittoria certa,

come Monte-Carlo, per via della tortuosità del tracciato Hun-

garoring, ma lo scorso fine settimana questa regola è clamoro-

samente saltata per via degli errori in partenza, facendo

divertire non poco il pubblico (90.000 spettatori tra sabato e

domenica). Rowland conduce la classifica con 123 punti se-

guito da Vaxiviere con 107.

RENAULT 3.5

Gare a Budapest

Massimo Costa

Tolta la regola per cui la prima giornata ufficiale della Renault

3.5 doveva avere la configurazione LDF, low down force, per

avere un maggiore spettacolo e creare maggiori difficoltà ai

piloti, la categoria ha assorbito come meglio non poteva il

nuovo corso voluto proprio dalla maggioranza dei team e degli

stessi piloti dopo la tappa di Spa. La prima gara di Budapest in-

fatti, è stata una delle più spettacolari dell’anno se non delle ul-

time stagioni. La vittoria è andata per la prima volta al

debuttante Egor Orudzhev il quale, dopo una brillante qualifica

che gli ha permesso di partire dalla prima fila al fianco del po-

leman Oliver Rowland, si è esibito in una performance sorpren-

dente. Orudzhev, appoggiato dal programma SMP Racing e

schierato dal team Arden, non solo si è subito installato al co-

mando grazie al pessimo avvio di Rowland, ma ha saputo con-

tenere da campione l’inglese che, recuperato il secondo posto,

dal 9° giro al 27° e ultimo passaggio, gli ha messo una pres-

sione folle cercando di superarlo in continuazione. Ma senza

successo.

L’alternativa russa

a Kvyat e Sirotkin

Orudzhev è sempre stato un ragazzo veloce, come ha dimo-

strato in F.Renault 2.0, ma spesso commetteva qualche distra-

zione di troppo non riuscendo a trovare continuità. Nel suo

primo anno di Renault 3.5, il longilineo ragazzo di Mosca ha

fornito qualche lampo benché la vicinanza di un altro quasi de-

buttante come Nicholas Latifi (il canadese ha partecipato agli

ultimi appuntamenti 2014), non sia di grande aiuto. Orudzhev

è dunque la bella novità emersa in Ungheria, un volto fresco,

Malja al primo podio in gara 2