Ghiotto e
Giovinazzi
I nostri
attaccanti
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Sono Luca e Antonio i piloti italiani che quest’anno possono aggiudicarsi
un titolo di livello internazionale nelle formule. Esclusi dai programmi
Junior ufficiali, stanno dimostrando tutto il loro valore. Per loro non sarà
facile centrare l’obiettivo, ma stanno lottando per farcela
e rispettivamente occupano il primo posto in GP3 e il secondo nel FIA F.3
Massimo Costa
Le stelle tricolori del 2015, del motorsport italiano, rispondono
ai seguenti nomi: Luca Ghiotto e Antonio Giovinazzi. E’ grazie
a loro se in questi primi mesi agonistici si è sentito l’inno trico-
lore nel mondo delle formule. Ghiotto è al comando della GP3
che disputa con la Trident, ha vinto la prima gara di Spielberg
e si è piazzato secondo a Montmelò battendo il favorito nu-
mero uno Esteban Ocon. Che, squalificato in gara 2 per irrego-
larità tecnica, ha permesso a Ghiotto di far suo anche il terzo
posto nella trasferta austriaca. Ghiotto ha i piedi ben piantati
a terra, sa bene che siamo soltanto all’inizio di una stagione
che si annuncia molto calda, difficile, e per ora pur vivendo con
soddisfazione questo momento, sa che il lavoro da fare è an-
cora tanto. Ci si aspetta il riscatto di Ocon, il recupero di An-
tonio Fuoco, il cambio di passo di Marvin Kirchhofer. Ghiotto
è il classico pilota self made man, che si è costruito da solo gra-
zie agli sforzi economici della famiglia. Due anni in F.Abarth,
vice campione il secondo, poi un anno di F.Renault ALPS ed
Eurocup. Nella serie tricolore è giunto secondo dopo un
lungo confronto con il compagno di squadra, in
Prema, Fuoco. Ghiotto è poi salito nella serie
Renault 3.5, seguendo le orme di Pierre
Gasly e altri piloti passati dalla 2.0
litri alla World Series. Ma le
cose non sono state subito
semplici. Dapprima per
un allenamento fisico
non propriamente
perfetto che gli ha fatto perdere tempo nei test, poi per qual-
che difficoltà nello sfruttare al meglio le gomme in qualifica.
Ghiotto qualche perla l’ha lasciata, come il sesto posto a Spa,
ma tanti sono anche stati gli errori. Che lui, al termine del cam-
pionato, con grande umiltà, ha riconosciuto senza problemi,
non nascondendosi dietro le solite banali scuse che i piloti sono
sempre pronti ad inventarsi per giustificare prestazioni non po-
sitive. Luca voleva rimanere in Renault 3.5, ha provato per For-
tec e Strakka, ma alla fine il
budget era troppo alto e non
disponendo di altri aiuti, non
essendo parte di nessun
programma Junior, ha ac-
cettato con entusiasmo
l’offerta della Trident.
La squadra di Maurizio
Salvadori lo aveva fatto de-
buttare in GP3 già nel corso
del 2014, a Spa, dove Ghiotto
aveva segnato una incredibile pole
con la pioggia. Luca ha poi parteci-
pato ai test di Abu Dhabi e anche in
quell’occasione le cose con Trident sono
andate bene. Chiesto e ottenuto di essere
seguito dall’ingegnere Fabio Zilio, uomo di fi-
ducia dai tempi della Prema, l’inizio di 2015 è
stato stratosferico. Ma il difficile viene ora. Saprà
Ghiotto reggere la pressione che vive il leader di un
campionato?