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La sensazione

del campione

Una partenza incerta, durante la quale si è fatto passare da un paio di Williams

scatenate (e non stiamo parlando di Serena e Venus, le tenniste che lunedì si

sono affrontate a non troppe miglia di distanza, sul Centre Court di Wimble-

don...), anche loro in caccia di una gloria da rinnovare. Poi, il sorpasso a Val-

tteri Bottas, il tentativo rabbioso di superare anche Felipe Massa alla “Club”,

alla fine del quarto giro, che è costato una posizione e gli ha riportato Ro-

sberg attaccato al retrotreno. Hamilton è rientrato per il primo stop al 19°

giro, e lì è riuscito a rimettersi davanti alle Williams e ad allungare a tre secondi

il vantaggio su Massa. Dopo la virtual safety-car provocata da Carlos Sainz si

è ritrovato in crisi, incalzato da Rosberg che si era lasciato alle spalle il duo Wil-

liams, e lì, mentre iniziava a piovere e tutti si chiedevano che fare, Lewis ha

piazzato l'azzardo vincente. Una mano da pokerista, una scelta presa ascol-

tando la macchina, la pista, le sensazioni che ti frullano dentro e a cui nes-

suno sa dare un nome. Ma che se sei un campione sai interpretare. Ha preso

di sorpresa tutti, rientrando al 43° giro, mentre la pioggia diventava più bat-

tente per montare le “rain” intermedie rapidamente imitato dall’altro cam-

pione in pista, Sebastian Vettel che è così riuscito a salvare la giornata Ferrari.

«E' sempre difficile quando sei in testa e devi capire decidere quanto vale la

pena rischiare», ha spiegato il fenomeno. «Ma per la prima volta in mia car-

riera ho preso la decisione perfetta quando ho capito che stava arrivando la

pioggia. E ne sono davvero felice». Rosberg invece, ha esitato, entrando ai

box un giro più tardi insieme a Bottas e Massa; e quando Nico e le Williams

sono rientrate in pista, come ha scritto David Tremayne sull'Independent,

«Hamilton aveva già le mani sul trofeo».

Le lacrime nascoste

sotto il casco

Hamilton stesso ha ammesso che nel giro finale ha dovuto faticare per trat-

tenere le lacrime. La sua è stata una prova magistrale, forse quella a cui

potrà ripensare con più soddisfazione quando a fine stagione firmerà il suo

terzo mondiale. «Vedere questa marea di tifosi con i cappellini e le ban-

diere inglesi rende questa giornata davvero speciale per me», ha ammesso.

«Non riesco a spiegarlo a parole, spero si capisca dalla mia espressione. E'

stata una gara molto dura, sia io sia Nico siamo partiti male, ma se devo es-

sere onesto proprio questo l'ha resa interessante. Nel finale, dopo l'ultimo

pit-stop, alla curva Luffield ad ogni giro potevo vedere i tifosi che grida-

vano per me e questo mi ha dato una carica enorme, non volevo proprio de-

luderli». Chissà se davanti a quello spettacolo Ecclestone ha ripensato a

cosa è invece la F.1 in Bahrain, o a cosa sarà in Azerbajan. Il problema è che

anche Bernie è inglese. Ma i soldi non hanno né cuore né passaporto.

3

I successi a

Silverstone di

Hamilton, Mansell

e Clark, gli unici

britannici a fare il

tris nel GP di casa.

21

Hamilton è stato

il primo britannico

a vincere a

Silverstone

partendo dalla pole

21 anni dopo

Damon Hill

18

Nuovo record

di Lewis: è stato

in testa almeno

un giro negli

ultimi 18 GP

62

La Mercedes

è il primo team

in 62 anni ad

aver piazzato

due macchine sul

podio in 9 gare

consecutive.

6

Per la sesta volta

quest'anno sul

podio sono saliti

insieme Hamilton,

Rosberg e Vettel.