Background Image
Previous Page  52 / 60 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 52 / 60 Next Page
Page Background

52

ITALIANO RALLY

San Marino

“Eravamo partiti per difenderci...”. Il San Marino è appena fi-

nito e Anna Andreussi offre un'analisi estremamente precisa

della gara. La friulana ricorda che lei e Paolo Andreucci erano

partiti quasi rassegnati a subire gli attacchi di Umberto Scan-

dola e Gillo D'Amore e conferma che se il veronese e l'impe-

riese non si fossero messi per cappello la Fabia R5 già nella

seconda prova, il loro obiettivo principale sarebbe stato quello

di limitare i danni. Come avevano fatto, assai bene, nel primo

tratto cronometrato, concedendo tre secondi e due al rivale

più pericoloso nella corsa al titolo, ma mettendosi dietro tutti

gli altri. Fermo il pilota della Skoda, hanno cambiato pro-

gramma e hanno iniziato ad attaccare. Battuti da Simone Cam-

pedelli nel terzo round, si sono imposti un ritmo sufficiente a

vincere anche l'appuntamento con epicentro nello staterello

fondato dal Santo Marino. Quello sulla carta meno favorevole

a loro, costretti a mettere per primi le ruote su tutte le prove

speciali.

Annina non dice che, per cercare di rallentare la loro marcia

trionfale verso l'ennesimo titolo, gli inquilini del palazzo si do-

vranno inventare qualcosa d'altro. Ma ci sta che lo pensi, che

tema davvero che da qui a poco compaia un codicillo per cui

chi ha più punti di tutti debba gareggiare con un handicap, ma-

gari tirarsi dietro un rimorchietto. Le vie di loro signori, si sa,

sono infinite... Intanto si gode l'ennesima vittoria divisa con l'in-

tramontabile garfagnino e rende merito a chi ha contribuito a

concretizzarla: alla gente della Peugeot e a quella della Pirelli,

anche e soprattutto ai meccanici della Racing Lions che, allar-

mati da una perdita d'olio, sono stati di nuovo bravissimi a so-

stituire il cambio della 208. E ovviamente dice un gran bene

pure di Simone Campedelli che, al rientro dopo un annetto di

sosta forzata, è stato bravissimo prima a sfruttare la posizione

di partenza e poi a difendere un risultato da incorniciare con

quella 207 Super2000 che non sarà più la più bella del reame

e tuttavia resta ancora un gingillo capace di regalare gioie a

chi non ha paura a tenere giù il piede. Quello che non è quasi

mai riuscito a fare Giandomenico Basso. Il veneto con la Fiesta

a gas è stato, persino più di Scandola, il grande sconfitto della

sfida sulle lentissime strade bianche intorno al Titano e s'è

preso tutte le colpe di un risultato più che deludente. Anche

quelle che, forse, sue non sono.

Junior

Tassone come da copione

Missione compiuta: ingaggiato dalla Peugeot Italia a inizio stagione per vincere il Cam-

pionato Junior, Michele Tassone rastrella sulla terra del San Marino i punti che lo met-

tono al sicuro da ogni sorpresa con una gara d'anticipo e il suo sorriso coinvolgente

illumina il desolato e desolante piazzalone sul quale quest'anno è tornato a trovare

posto il palco d'arrivo. Il ragazzo cuneese ha ancora una volta fatto bene la sua parte,

facendo tutto quello che doveva per ripagare chi gli aveva dato fiducia. E' bravo e non

ci piove, nell'appuntamento disegnato sotto il Titano ha solo confermato quello che

aveva fatto nella passata stagione imponendosi nel Trofeo Suzuki dal quale era ripar-

tito per rilanciare una carriera che rischiava di arenarsi. Del resto, di avere talento lo

aveva mostrato nel 2011 maramaldeggiando nel Trofeo 500. Sulle strade del Bel Paese,

ma anche e soprattutto su quelle dall'altra parte delle Alpi che la gente dell'Abarth

aveva inserito in un calendario ben fatto. Anche se non gli era servito granché. Era un

ragazzino, allora. Adesso è un ragazzo ancora sufficientemente giovane per sognare.