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FORMULA 1
Stoffel Vandoorne
Il ricordo
Jules
il predesti
Subito vincente nel mondo delle
monoposto, perfettamente gestito da
Nicolas Todt, Bianchi ha scalato tutte le
serie arrivando nel mondiale dapprima
come tester della Ferrari e della Force
India, poi nei Gran Premi con la Marussia
Massimo Costa
Quest’anno avrebbe dovuto guidare la Sauber ed era chiaramente
tra i candidati a guidare in un giorno non lontano la Ferrari quando
Kimi Raikkonen si sarebbe fatto da parte. Parola di Stefano Dome-
nicali. E visto come stanno andando le cose, il 2016 poteva essere
l’anno del raggiungimento del grande sogno. E invece, siamo qui
a dovervi raccontare quella che è stata la carriera di un ragazzo
francese non ricco, il padre gestiva una pista di go-kart, aiutato fin
dai primi passi da Nicolas Todt e arrivato al vertice dopo un lungo
percorso. Jules Bianchi non c’è più. Speravamo tutti in un mira-
colo, anche se più i mesi trascorrevano da quella terribile dome-
nica di Suzuka dello scorso 5 ottobre, e più ci si rendeva conto
che sì, il miracolo doveva proprio essere di quelli grossi, ben di-
retti dall’alto. Jules gli occhi non li ha mai aperti da quando urtò
la gru ai lati del tracciato giapponese e anche i genitori, poco
prima di sabato notte, l’ultima di Jules, sembravano essersi arresi
con una dichiarazione pubblica che pareva preparare tutti noi al
peggio.