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GP2
Gare a Spa
Vandoorne solitario
il titolo è una formalità
In barba a qualsiasi pressione, Vandoorne ha dettato legge sin dalle
prove libere. Giocando d'anticipo in qualifica, dopo aver stampato
il miglior crono si è potuto permettere di assistere agli ultimi sei mi-
nuti del turno dal muretto, mentre i rivali si dannavano per scaval-
carlo. Nessuno ce l'ha fatta. Nella Feature Race, pur con uno scatto
non impeccabile, Stoffel ha mantenuto il comando. Optando per una
strategia alternativa (primo stint con le gomme soft), ha quasi fatto
battaglia contro se stesso, effettuando prontamente il pit-stop
quando è entrata la safety-car per l'incidente di Daniel De Jong. Alla
ripresa, ha inscenato una rimonta fatta di sorpassi e di attesa per le
soste ai box dei rivali. Al ventesimo giro, si è rimesso in vetta. In gara
2, Vandoorne era ancora in odore di podio, ma nel finale ha incassato
l'infilata di Mitch Evans. Ogni tanto conviene accontentarsi, anche
quando si è dominatori.
Che spavento De Jong
botta tremenda, quasi illeso
L'altro uomo di copertina, in Belgio, è stato Daniel De Jong. Il suo
crash durante il quinto giro di gara 1 ha fatto tremare le gambe. Nel
tentativo di sopravanzare Pierre Gasly all'esterno di Blanchimont, le
ruote delle loro vetture sono venute al contatto. È stato un attimo:
ad una velocità spaventosa, l'alfiere della MP Motorsport ha colpito
le barriere frontalmente. Safety-car, poi bandiera rossa per agevo-
lare i soccorsi. Si è temuto per qualcosa di serio, in realtà le conse-
guenze sono minime rispetto alla dinamica dell'impatto. Trasferito
all'ospedale di Liegi per controlli, De Jong è stato operato per una
frattura vertebrale, ed è in buone condizioni. Di sicuro va lodata,
come sempre, la solidità dei telai Dallara. I commissari hanno più
tardi deciso di sanzionare Gasly, colpevole per non aver lasciato suf-
ficiente spazio. In ogni caso, il tentativo di De Jong è apparso piut-
tosto azzardato.
Ancora un weekend storto
per Marciello