40
WEC
Gara al Fuji
Audi più incisive
ma è vera gloria?
Ma è stato un vero recupero quello dell’Audi? In generale, le
caratteristiche del veloce tracciato nipponico si sono rivelate
“limite” per il pacchetto high-downforce della Porsche, tanto
che i tecnici del team Manthey avevano provato, nelle libere,
anche la configurazione Le Mans. Inoltre, va considerato che
le difficoltà atmosferiche hanno appiattito in generale le presta-
zioni e ciò è emerso anche per le Toyota. Ma alla fine, il poten-
ziale delle vetture è entrato in azione, c’è stato poco da fare.
In casa Audi, si è salvato il salvabile con una mossa dell’ultima
ora che ha portato al terzo posto Benoit Treluyer, André Lot-
terer e Marcel Fassler e, con un solo punto di distacco, nulla è
ancora compromesso. Certo che, contro dei rivali di quel cali-
bro, la vita sarà durissima, se il Fuji è stato una tappa “croce-
via”. E in Toyota, già dal prossimo round, dopo essere tornati
ad assaporare la lotta al vertice, ci saranno poche speranze.
Resta comunque lo spettacolo e restano le battaglie. Splen-
dida quella tra Webber e Fassler per il secondo posto, con l’au-
straliano e lo svizzero che si scambiavano di posizione quasi
ogni curva, ed in generale una corsa che si è decisa dopo la
sua metà. Forse, senza l’errore strategico che ha visto la R18 di
punta montare gomme da asciutto troppo presto.
Pasticcio finale
nella LMP2
Certo, nulla a vedere col finale a sorpresa della LMP2. Dopo un
gran recupero con il trio Tandy-Howson-Bradley, l’Oreca del
team KCMG era passata a condurre nell’ultima ora prima di ve-
nire a contatto con entrambe le Ligier del team G-Drive. In par-
ticolare, sotto accusa è finita la toccata tra Richard Bradley e
Gustavo Yacaman che ha spedito il primo nelle barriere fa-
cendo perdere alla compagine di Hong Kong la leadership…
proprio a vantaggio della scuderia russa. Chiamati ad analiz-
zare l’evento, gli steward hanno prima incredibilmente ritenuto
Bradley colpevole di aver frenato secondo loro troppo presto,
e poi sospeso la decisione quando i rivali hanno dimostrato con
la telemetria che la vettura dell’inglese si trovava con l’accele-
ratore al centro per cento. La decisione arriverà in tempo per…
Shanghai.
Festa per Ferrari
e la star Dempsey
In GTE, è tornata al successo dopo un lungo digiuno iniziato a
Silverstone la Ferrari di Gianmaria Bruni e Toni Vilander. L’ul-
timo aggiustamento del BOP ha portato ad una uguaglianza
prestazionale praticamente perfetta tra Porsche e Ferrari. A
dare una mano a Bruni ci ha pensato un doppio testacoda di
Patrick Pilet, ma per il finale di stagione la battaglia sarà tira-
tissima. Chi non è soddisfatto è invece l’Aston Martin, ancora
tagliata fuori nonostante le misure di ribilanciamento, e che
vuole a tutti i costi far sentire la propria voce. Al comando della
serie c’è ora il solo Richard Lietz, col duo Calado-Rigon a 7
punti e Bruni-Vilander a 9,5. In classe GTE-Am, la vittoria è fi-
nalmente andata al team Proton-Dempsey dopo diversi tenta-
tivi. Mandato il patron Patrick Dempsey in vettura durante la
caution iniziale per minimizzare il suo stint, Marco Seefried e
Patrick Long hanno spinto al massimo comandando le ostilità
prima di ricedere il volante alla star di Hollywood per gli ultimi
giri. Una grande soddisfazione per uno dei protagonisti più
amati dal pubblico nel contesto internazionale, e più ferma-
mente coinvolti nel mondo delle corse tanto da limitare le pro-
prie avventure… sul set a favore di quelle sulle piste di tutto il
mondo.
L’Oreca di Tandy-Howson-Bradley