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forse, si è registrato nella trasferta di Silverstone. «Lì ci è man-

cato qualcosa, ma avevamo capito il problema. Se ci tornas-

simo oggi, sarebbe tutto diverso. Affrontare due anni con la

stessa squadra è stato d'aiuto. La scorsa stagione avevamo

compiuto degli errori all'inizio, ma via via abbiamo messo as-

sieme tutti gli elementi necessari. È progredita la macchina,

la nostra strategia, sono cresciuto anche io. Sbagliare poco è

stata l'arma vincente, perché la velocità non ci è mai mancata.

È senza dubbio la mia miglior stagione di sempre, sotto ogni

punto di vista».

Ci sono dubbi

sul passaggio in F.1

Per il 23enne di sangue fiammingo questo è il terzo titolo in

bacheca. Nel 2010 si impose nella Formula Academy francese,

nel 2012 nell'Eurocup di Formula Renault 2.0, al termine di un

epico confronto con Daniil Kvyat, e nel 2013 ha lasciato il segno

pure in Formula Renault 3.5: vicecampione, battuto solo da

Kevin Magnussen. Un cammino da predestinato, eppure le

porte della Formula 1 non si sono ancora aperte definitiva-

mente. Se durante l'estate la promozione in McLaren sembrava

cosa certa, la conferma di Jenson Button (assieme a quella di

Fernando Alonso) sta tenendo tutto in sospeso. «Purtroppo

nulla è deciso per il momento, ma sono ottimista. So che ci

sono delle chances. Le prossime settimane saranno cruciali per

capire cosa farò nel 2016». È emblematico che uno fra i talenti

più cristallini espressi dall'automobilismo in tempi recenti rischi

di non trovare spazio immediato nella categoria regina. Intanto,

c'è però una avventura in GP2 da terminare in bellezza, con gli

appuntamenti di Sakhir e Abu Dhabi: «Scenderò in pista rilas-

sato, cercando di prendermi qualche altra vittoria». I rivali sono

avvisati.