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EUROPEO RALLY

Acropolis

Prova a sorridere, ma farlo non è facile. Non dopo un rally nel quale gli è andato

tutto male. Jean-Pierre Nicolas lo sa bene e per consolarlo gli consegna il piatto d'ar-

gento destinato al più combattivo del fine settimana, quello con su inciso il nome di

Colin McRae e Craig Breen mette da parte i tanti, troppi motivi di rimpianto: “Non

me lo aspettavo e spero di essere degno di questo premio”, dice l'irlandese della

Peugeot Academy. Ma i brutti ricordi di un rally che per lui ha avuto spesso i contorni

di un incubo vengono fuori. Prepotenti, incontenibili. Il ragazzo dallo sguardo pro-

fondo come pochi non ce la fa a non riparlare dei secondi persi già nel primo tratto

cronometrato quando s'era trovato la carreggiata ostruita da Robert Consani: “One-

stamente, credevo che la prova sarebbe stata neutralizzata”, dice. La lingua batte

(quasi) sempre dove il dente duole e allora racconta anche dei cinquanta secondi o

giù di lì lasciati in quella che pensava fosse la quartultima prova speciale per fermarsi

e richiudere il cofano motore della sua 208 Turbo 16: “Quando i ganci non vengono

chiusi o vengono comunque chiusi male, capita che il cofano di sollevi all'improv-

viso…” butta lì con un misto di rabbia e tristezza. Ci sta che per la mente gli passi

anche il sospetto che gli organizzatori ellenici siano stati un tantino precipitosi nel-

l'annullare tutta la seconda boucle domenicale, ma di questo non parla. Pure se è

evidente che il taglio di cinquantasei chilometri e settecentoventi ha contribuito a

seppellire definitivamente le sue speranze di vincere la gara e restare in corsa per il

titolo continentale.

A due passi, Kajto Kajetanowicz non ha invece problemi a sorridere. Concreto come

sempre, il polacco con la Fiesta gommata Pirelli ha firmato la metà delle piesse af-

frontate e ha scritto il suo nome nell'albo d'oro dell'Acropoli. E pure in quello del

campionato europeo. Non ha rubato niente, ma rende onore a Breen: “Ha guidato

bene, avrebbe meritato di vincere”, dice con tono sincero. Con lo stesso tono riba-

disce che la decisione di chiudere la partita in anticipo lo ha colto di sorpresa: “Se

hanno scelto di non far disputare gli ultimi tre tratti, avranno avuto ottime ragioni, ma

quando sono arrivato al parco assistenza ero convinto di dover ancora lottare con

Craig e pure con Lambros Athanassoulas che era poco dietro”.

Non tutto è finito comunque in Grecia: la corsa al titolo riservato al miglior interprete

con le berlinone a trazione integrale e motore turbato resta aperta e si deciderà (pro-

babilmente) sull'asfalto del Valais. Per ora a condurre le danze è David Botka, ottimo

quarto assoluto all'Acropoli.

Largamente in testa Craig Breen

ha perso la leadership per un banale contrattempo